OGNI VOLTA CHE NE SALVIAMO UNO CHIUDIAMO UN MANICOMIO – di Vincenza Palmieri

Quando 40 anni fa con la Legge Basaglia furono chiusi i manicomi, si dette un grosso smacco alla psichiatria nazionale ed internazionale.

Senza entrare nel merito di quelle che sono state poi anche le derive stesse della Legge Basaglia, essa ha rappresentato con grossa evidenza un momento storico.

Non a caso la ricordiamo come una delle più importanti Leggi emanate nel nostro Paese e – consci di una portata che è andata ben oltre – come un fatto epocale in sé.

Rappresentò, infatti, una svolta non solo riguardo la chiusura stessa dei manicomi ma anche sul fronte della percezione e del sentire da parte del Governo e della Popolazione intera.

Da quel momento in poi, infatti, si assistette alla presa di coscienza di come la reclusione, la permanenza anche per tutta la vita all’interno di un manicomio e la stessa fatiscenza di quelle strutture rappresentassero uno dei crimini contro l’Umanità più efferati; tanto da essere spesso equiparati a campi lager, anche per la tipologia di percorsi terapeutici posti in atto.

Con la Legge Basaglia si modificò, dunque, la visione dell’Uomo e della Donna. Elevati dal rango di animali e bestie – com’erano stati concepiti da chi li aveva relegati in tali strutture – rappresentarono il simbolo evidente della stangata inferta al sistema psichiatrico e a tutto il sistema di potere ad esso connesso.

Ma ovviamente, quando parliamo di psichiatria, non ci riferiamo ad un’entità astratta né ad una forza minore facile da contrastare: stiamo relazionandoci con una Organizzazione mondiale fortissima, collegata ai signori della guerra e delle droghe. Tra guerra, droghe e psicofarmaci ci stiamo battendo contro una delle più grandi potenze mondiali, tra le quali il nesso strettissimo appare anche oggi più che evidente.

Una organizzazione così potente ha, quindi, trovato il modo di elaborare nuove strade e percorsi.

E da quel momento in poi, infatti, una serie di altre efferatezze sono state strategicamente progettate e opportunamente mascherate: la psichiatria, nel corso dei decenni, si è evoluta anche dal punto di vista del marketing. Ed ha trovato nuove forme per affermare se stessa.

Mentre, forte dell’ignoranza post bellica, abbiamo avuto per anni una psichiatria palese – elettroshock, docce fredde, ecc. – con l’evoluzione politica mondiale, l’emancipazione delle donne e gli esiti di grandi battaglie civili, la stessa psichiatria ha dovuto adattare le sue campagne e la sua strategia alla nuova realtà; per raggiungere un sempre più vasto bacino di utenza, nell’ambito di un panorama sociale mutato.

Cosa è avvenuto, dunque?

Di fatto, chiusi i manicomi, abbiamo aperto i nuovi manicomi.

I manicomi, oggi, si chiamano puntura depot, case famiglia, case ad alto contenimento, lager per anziani, SPDC dei reparti d’ospedale, piani terapeutici, abuso sessuale su pazienti detenuti, psicofarmaci ai detenuti o ai ragazzi in casa famiglia senza alcuna prescrizione, allontanamenti familiari ingiusti, diagnosi ingiustificate, Legge 170, i TSO agli adulti e ai bambini.

E, se per 40 anni abbiamo applaudito la chiusura dei manicomi, sono ormai 20 anni che osserviamo un fiorire costante della psichiatria attraverso mille rivoli, non ultimo quello della scuola e delle numerose diagnosi che, per affermare se stesse, hanno bisogno di essere addirittura sancite per legge.

Ogni volta che riportiamo a casa un bambino, noi stiamo chiudendo un manicomio. Ogni volta che togliamo ad un ragazzo una puntura depot, noi stiamo chiudendo un manicomio. Ogni volta che avviamo un processo di dismissione degli psicofarmaci, noi stiamo chiudendo un manicomio. Ogni volta che ne salviamo uno, noi stiamo chiudendo un manicomio: i nuovi manicomi.

E ogni volta che questo accade, noi dobbiamo alzarci in piedi e plaudire allo stesso modo in cui, a suo tempo, abbiamo gioito per la chiusura dei manicomi.

(Tratto dal contributo della Prof.ssa Vincenza Palmieri al Convegno “Bambini allo sbaraglio, Bambini bersaglio” – Pordenone, 27 gennaio 2018)

Analisi Grafica Infantile – 9 e 10 luglio 2016

Corso Intensivo INPEF

Analisi Grafica in Età Infantile: il disegno, il bambino, la famiglia, il colore

Nuova edizione 9 e 10 luglio 2016

Corso finanziabile con la Carta del Docente (“bonus docenti”)

ai sensi della Legge 107/2015

 

Analisi Grafica_ed. lug2016

 

Il Corso offre la possibilità a tutti coloro che si relazionano con i minori – per motivi professionali o personali – di acquisire gli strumenti necessari ad una lettura attenta e significativa dei disegni dei bambini.

Una competenza certamente importante per comprendere il loro modo di sentire e di vedere il mondo, per relazionarsi con essi in maniera più efficace ed adeguata, soprattutto rispetto ai loro bisogni emotivi.

Ancor prima che i bambini inizino a parlare, infatti, il tratto grafico e il disegno sono per loro strumenti privilegiati di comunicazione, attraverso cui esprimono se stessi e ci lanciano messaggi di ogni tipo.

Alla pagina http://www.pedagogiafamiliare.it/file/corso_intensivo_analisi_grafica_eta_infantile.html è disponibile il programma dettagliato del corso, comprensivo di costi e modalità di iscrizione.

Cliccando qui, è possibile anche guardare un video in cui la docente, Prof.sa Francesca De Rinaldis, racconta il corso.

Formazione INPEF: 8 – 10 Aprile 2016

Logo Inpef 2

Ente Accreditato MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Ente autorizzato CNOAS – Consiglio Nazionale Ordine Sociali

Ente con Sistema di Gestione Certificato ISO 9001:2008

8, 9 e 10 aprile 2016

queste le tre giornate durante le quali si svolgerà il corso intensivo

Il Sistema delle Case Famiglia in Italia:
quante, quali, come e perché

Richiesti Crediti Formativi
all’Ordine degli Avvocati di Roma e
all’Ordine degli Assistenti Sociali del Lazio

 

case-famiglia

Un appuntamento culturale che l’INPEF promuove, annualmente, per offrire ai partecipanti strumenti di analisi rispetto ad un fenomeno estremamente dibattuto, di riflessioni utili ad individuare sia le migliori caratteristiche organizzative delle comunità di accoglienza e residenziali, sia gli elementi di criticità presenti nella loro gestione.

La novità dell’edizione 2016 è costituita dalla presentazione di esperienze e modelli organizzativi a misura di diversi target di destinatari: minori allontanati dal proprio nucleo familiare, donne vittime di violenza, minori stranieri non accompagnati, adolescenti autori di reati, anziani fragili, persone con disabilità. 

Alcuni fatti di cronaca recente hanno evidenziato aspetti molto bui nell’assistenza dei cittadini in difficoltà (anziani, persone con disabilità, alunni della scuola dell’infanzia, padri separati, donne vittime di violenza intrafamiliare) dimostrando che anche coloro che si prendono cura delle fasce più deboli della popolazione hanno bisogno di aiuto o di interventi corretivi e riparativi. Spesso è necessario anche il supporto della Giustizia e delle Istituzioni Sociali.

E l’aiuto possibile è soprattutto quello che arriva dalla formazione aggiornata e dall’attitudine ad integrare saperi per costruire reti sociali efficaci, supportate e monitorate dalle Istituzioni locali e nazionali.

Nelle diverse sessioni di lavoro del corso intensivo verranno offerti spunti di riflessione critica e saranno delineate strategie di documentazione delle attività educative svolte all’interno delle differenti tipologie di strutture di assistenza e accoglienza, al fine di migliorare le competenze professionali di quanti operano o vorranno operare nel settore.

Per questo, assieme ai numerosi esperti ed operatori, interverranno rappresentanti di organizzazioni umanitarie e di associazioni di volontariato.

Tra i relatori: la Dott.ssa Adele CAGNETTA e la Dott.ssa Serena CURIA (Educatrici c/o la casa famiglia Capitano Ultimo), il Dott. Giorgio CECCARELLI (Presidente dell’associazione I love papà), la Dott.ssa Francesca DE MASI (Responsabile del centro antiviolenza “Donatella Colasanti e Rosaria Lopez” del Comune di Roma), Don MATTEO GALLONI (Fondatore della Comunità AMORE E LIBERTA’), l’avv. Eleonora GRIMALDI (Esperta in Diritto di famiglia e Mediatrice familiare), l’On. Antonio GUIDI (già Ministro della Sanità e Neuropsichiatra), la Prof.ssa Amelia IZZO (Counselor), l’Avv. Francesco MIRAGLIA (Penalista  e Criminologo), l’Avv. Francesco MORCAVALLO (Civilista ed Esperto in Diritto di famiglia), la Prof.ssaVincenza PALMIERI (Presidente INPEF), la Dott.ssa Stefania PETRERA (Pedagogista e Giudice Onorario c/o la Corte d’appello di Roma, sez. Minori), la Dott.ssa Giovanna SAMMARCO (Presidentedell’Ordine degli Assistenti Sociali del Lazio), il Dott. Giovanni VISONE (Responsabile della comunicazione di INTERSOS),  Rappresentanti di hospice in cui si offrono cure per il fine vita.

Di seguito le tematiche che saranno discusse durante il corso:

8 e 9 Aprile 2016

Il Sistema delle Case Famiglia in Italia:

  • Le norme nazionali e regionali di riferimento
  • I criteri e gli indicatori per l’apertura e per la gestione di strutture di accoglienza(norme igieniche e standard di sicurezza,  formazione e  qualificazione degli operatori)
  • Il lavoro sociale di rete: le sinergie utili
  • Il ruolo di monitoraggio degli Enti Locali per il controllo del sistema di accoglienza alternativo alla famiglia
  • Le tipologie di comunità e di case famiglia: modelli   organizzativi a confronto
  • Le comunità per le adolescenti – madri
  • Le Case Famiglia per adolescenti con disabilità
  • Le comunità di accoglienza ad Alto Contenimento
  • Gli hospice e le  ure di fine vita
  • Storie di disagio esistenziale, di difficoltà genitoriale e di violazione dei diritti umani fondamentali: commento di casi di cronaca recente
  • Le residenze protette per l’accoglienza delle donne e dei minori vittime di violenza
  • Minori stranieri non accompagnati e prassi educative in strutture educative comunitarie
  • Spazi neutri per incontri protetti tra minori ospitati in casa famiglia e madri e padri sospesi dalle responsabilità genitoriale 
  • Le interferenze tra tutela ed ablazione della funzione parentale
  • L’opposizione all’adottabilità
  • Il ruolo del curatore speciale dei minori
  • Riannodare i fili della famiglia e ritornare a casa

10 Aprile 2016

Il ruolo e la formazione degli operatori giuridici e psicosociali nelle strutture di accoglienza per minori con visita alla Casa Famiglia del “Capitano Ultimo”

NOTE ORGANIZZATIVE

Il Corso si svolgerà venerdì 8 e  sabato 9 aprile 2016 dalle ore 10.00 alle ore 18.00; il giorno 10 dalle ore 10.00 alle ore 16.00

L’attività formativa avrà luogo presso la sede dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare Via dei Papareschi, 11 – Angolo Piazza della Radio (Palazzo Gruppo Clark), Roma, con la possibilità di variare la sede a seconda del numero dei partecipanti.

Al termine del Percorso gli Studenti riceveranno un Attestato di Frequenza ed un Certificato di Competenze, con i relativi Crediti.

Per informazioni ed iscrizioni: pedagogiafamiliare@gmail.com – 06.55302868 – tel/fax 06.5803948 – 329.9833356 – 329.98338627

Clicca qui per visionare il programma completo del Master e le modalità di iscrizione.

Seguici anche su Facebook: https://www.facebook.com/istitutodipedagogiafamiliare

Formazione INPEF: 8 – 10 Aprile 2016

Corso Intensivo Il Sistema delle Case Famiglia in Italia: quante, quali, come e perché

Un appuntamento culturale che l’INPEF promuove, annualmente, per offrire ai partecipanti strumenti di analisi rispetto ad un fenomeno estremamente dibattuto, di riflessioni utili ad individuare sia le migliori caratteristiche organizzative delle comunità di accoglienza e residenziali, sia gli elementi di criticità presenti nella loro gestione.

La novità dell’edizione 2016 è costituita dalla presentazione di esperienze e modelli organizzativi a misura di diversi target di destinatari: minori allontanati dal proprio nucleo familiare, donne vittime di violenza, minori stranieri non accompagnati, adolescenti autori di reati, anziani fragili, persone con disabilità. 

Leggi di più ……