Comunicato “Recupero della tutela di 22 Minori Ecuadoriani in Italia”

COMUNICATO

“Recupero della tutela di 22 Minori Ecuadoriani in Italia”

L’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare è lieto di condividere un importante Comunicato a firma dell’Ambasciata dell’Ecuador in Italia
Scrive, dunque, l’Ambasciata: “[…] Sono già 22 i successi registrati da quando ha preso il via il Programma di assistenza legale e psicopedagogica promossa dal Governo Nazionale nel settembre 2014.[…] Le famiglie interessate ricevono assistenza e appoggio psicopedagogico costanti”.
“In questo senso, il progetto prevede l’intervento di tre staff di affari legali ed una squadra per i servizi legali e psicologici (INPEF) presente e attivo su tutto il territorio nazionale”
L’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare – che fornisce assistenza sia sul piano dell’azione pedagogico familiare, di sostegno genitoriale, uniti ad un’efficace azione peritale e progettuale sui Minori – accoglie la soddisfazione del Governo Ecuadoriano con il medesimo stato d’animo e con la consapevolezza della necessità di procedere, senza indugio alcuno, fino a che anche l’ultimo bambino non sarà restituito alla tutela della propria famiglia.
Il comunicato originale:

http://www.cancilleria.gob.ec/se-recupero-la-tutela-de-22-menores-ecuatorianos-en-italia/

Comunicato Stampa “Diritti Umani e Diritti dei Bambini” – 27 Maggio 2015

COMUNICATO STAMPA

“Diritti Umani e Diritti dei Bambini”

Al Senato della Repubblica per affermare il Diritto alla Felicità

 

Si sono svolte nei giorni 26 e 27 maggio 2015 – presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica – le prime due giornate dell’evento “Diritti Umani e Diritti dei Bambini. Sensibilità, Coscienze, Strumenti”, organizzato e promosso dall’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, con il patrocinio del Senato della Repubblica, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’Unar – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari opportunità, dell’Ambasciata dello Stato Plurinazionale della Bolivia e della Regione Lazio.

 

L’evento, strutturato in quattro sessioni, all’interno delle quali declinare le aree tematiche connesse ai Diritti Umani – Giustizia e Sicurezza, Libertà e Cultura, Istruzione e Democrazia, Salute e Benessere – si è rivelato, con sorpresa degli stessi organizzatori, un’occasione straordinaria per andare ben oltre la formazione e la condivisione degli intenti, in una atmosfera insieme di grossa competenza e preparazione ma anche di emozione profonda e vivida spinta propositiva.

Al tavolo dei relatori, si sono alternati esponenti delle Ambasciate di Bolivia, Ecuador e Venezuela, responsabili di Politiche Nazionali, Professori Universitari, Giuristi e Avvocati, Giornalisti, testimonial di progetti già realizzati a favore dei Diritti Umani in ambito scolastico, penitenziario, sportivo, artistico e sociale.

Nella giornata del 27, anche il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ha voluto presenziare all’iniziativa cui aveva già assicurato il proprio sostegno personale ed istituzionale, ribadendone lo spessore morale e culturale.

Le sessioni tematiche sono state intervallate dalle performance del gruppo teatrale “Diversi talenti”, dell’Associazione Culturale “I giovani del Pirandello” di Messina, straordinario esempio non solo di tutela dei Diritti delle Persone  con disabilità ma anche della loro integrazione nella società. Le emozionanti esibizioni del gruppo di attori sono state salutate dalla standing ovation dei partecipanti e dello stesso Presidente Grasso, che ha voluto complimentarsi di persona con i ragazzi e gli organizzatori.

Al di là del valore formativo dell’iniziativa, l’evento si è rivelato fruttuoso anche per la creazione di sinergie e collaborazioni tra i partecipanti, a cui spetta ora il compito di ideare azioni concrete in favore dei Diritti Umani – progetti formativi, pubblicazioni, eventi culturali, manifestazioni artistiche ecc. – che saranno poi presentate il 9 ottobre p.v. alla Camera dei Deputati, nell’ultima sessione dell’Evento.

“Siamo stati attraversati da un guizzo d’eternità – commenta, visibilmente emozionata la Presidente INPEF, Prof.ssa Vincenza Palmieri – Non possiamo dire che questo sia stato un evento ordinario.

Non lo è stato un solo istante: dal “Padre Nostro” di Padre Rovo al “Diritto alla Vittoria” di Daniele Masala, dal Respiro Internazionale, dato dalla presenza degli Ambasciatori e Diplomatici, al valore della Costituzione e della Legislazione, primi Garanti dei Diritti degli Uomini, delle Donne e dei Bambini.
Fino a giungere a Falcone e Borsellino, urlati dai “Diversi Talenti”, con il loro “Oggi ho incontrato un angelo”.

Questi ragazzi ci hanno dimostrato che abbiamo ragione, che è vero; e gli angeli sono stati lì in mezzo a noi, ne abbiamo goduto in una grande bellezza che ci ha fatto sentire migliori.

E tra i Diritti, in modo trasversale, abbiamo affermato il Diritto alla Felicità, per cui possiamo e dobbiamo anche arrabbiarci, quando questo viene a mancare.

Perché ognuno di noi nasce felice. E se questa felicità improvvisamente non c’è più, quello è il primo indicatore che ci deve far pensare che qualcosa non stia andando per il verso giusto.

Allora, il Diritto alla Felicità diventa la nostra preghiera, il nostro urlo, il nostro primo Diritto.

Ci rivediamo il 9 ottobre”.

Un video dedicato è disponibile al seguente link: http://youtu.be/YiieG9kTm0g

 

Sala Zuccari 1r Sala Zuccari 2
Diversi Talenti

Comunicato Stampa congiunto Palmieri Miraglia – 21 Maggio 2015

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

 PALMIERI – MIRAGLIA

“Un modello nuovo di famiglia allargata rappresenta

l’alternativa ad un destino da reclusi”

 

Risale a pochi giorni fa una notizia che non si può non raccontare, la storia di un destino familiare che cambia il proprio corso e di una famiglia, allargata e affiatata, che nasce prospettando un modello alternativo, nuovo.

La vicenda è quella di una ragazza madre di 16 anni, cresciuta in una Casa Famiglia, che, all’interno della stessa struttura, ha conosciuto colui che 5 mesi fa è  diventato il padre di suo figlio, un ragazzo anch’esso minorenne.

Il 20 maggio u.s. si è, dunque, celebrata presso il Tribunale per i Minorenni di Genova l’udienza in merito alla collocazione della ragazza e, conseguentemente, del bambino, alla presenza dell’Avv. Francesco Miraglia, in qualità di difensore della famiglia ed in sostituzione dell’Avv. Francesco Morcavallo, della Prof.ssa Vincenza Palmieri e del Rappresentante Diplomatico dello Stato dell’Ecuador a Genova .

Il Tribunale per i Minorenni, dopo aver ascoltato le parti e apprezzato il progetto del Gruppo di Lavoro dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, così come del contributo fornito da parte dello stato dell’Ecuador, ha confermato il collocamento dei due genitori minorenni e del bambino di 5 mesi presso i nonni paterni (i genitori del ragazzo), rimandando a dicembre la prossima rivalutazione del progetto che li riguarda.

Una disposizione  che ha tenuto conto sia dalla disponibilità dei nonni di occuparsi del bambino, che dalla ferma volontà dei giovanissimi genitori di mettersi in gioco e comprendere le loro nuove responsabilità, affinché il loro bambino possa vivere e crescere nell’affetto familiare.

“Sono molto soddisfatto dell’esito di questa vicenda complessa e difficile – ha sottolineato l’Avvocato Francesco Miraglia – in quanto ritengo che, quando la situazione lo renda possibile, sia fondamentale non allontanare il minorenne dal proprio nucleo familiare, al fine di non sottoporlo ad ulteriori situazioni di stress e di disagio e permettergli di crescere in modo sereno insieme alle altre figure familiari che possono comunque sostenerlo e dargli affetto.

E’ fuor di dubbio che proprio in queste dinamiche familiari così complesse, competenza, giustizia politica e professionalità diventino lo strumento per la tutela dei diritti dei bambini e di tutte le persone senza voce. Le battaglie civili dovevano produrre risultati ed il risultato oggi è che altri due genitori minorenni, ed il loro figlioletto di 5 mesi, a rischio di essere separati, sono invece rimasti insieme nella propria famiglia”.

“Abbiamo spezzato il castigo della povertà – commenta la Prof.ssa Vincenza Palmieri – e quello che poteva essere un destino tramandato di madre in figlio, un destino da recluso ancor prima di nascere. Personalmente mi sono occupata di creare, attraverso questo Progetto Integrato, le condizioni affinché i ragazzi potessero vivere nella famiglia dei genitori paterni. Abbiamo, così, reso possibile un destino diverso, dando valore alla figura dei nonni e dei genitori.

Quando ci sono risorse familiari valide, la costruzione di una famiglia allargata si prospetta come la migliore delle alternative, a confronto della soluzione in Casa Famiglia. Ed ecco: dove prima una famiglia non c’era, ora c’è. Con genitori responsabili, nonni responsabili.

Questa è la definizione di AIUTO. Questa è la logica che ogni perito, avvocato, consulente, psicologo forense o pedagogista familiare deve attivare, in un sinergico lavoro di squadra nel momento in cui si misura con l’applicazione della Legge. Non c’e’ altro modo per produrre risultati. Il nostro lavoro e’ sempre una battaglia civile!”

A distanza di pochi giorni dal ritorno in famiglia dei due bambini, dunque, l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, con il gruppo di lavoro composto dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri, dall’Avv. Francesco Miraglia, dall’Avv. Francesco Morcavallo e dal dott. Carlos Lara, informano l’opinione pubblica di tale ultimo importantissimo risultato raggiunto dall’INPEF assieme allo Stato dell’Ecuador, a dimostrazione che un progetto integrato tra istituzioni, famiglie e professionisti sbarri la strada ad abusi e violazioni e realizzi quel diritto fondamentale a crescere e vivere nella propria famiglia.

Sessione Estiva di Tesi per 58 Studenti Inpef

Durante la sessione estiva, 58 – degli oltre 400 studenti afferenti ai diversi Master – si sono specializzati presso l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare.
Alcuni non erano alla prima esperienza di alta formazione presso l’INPEF, molti hanno manifestato l’intenzione di continuare a perfezionare la propria preparazione, per tutti è stato un momento emozionante di conclusione di un percorso ma anche, insieme, fortemente propositivo.
Di fronte ad una Commissione illustre, composta da professionisti esperti, è dunque avvenuta la discussione delle Tesi: elaborati di altissimo livello, sia dal punto di vista della portata concettuale sia per il valore di sintesi dell’esperienza pratica, maturata sul campo durante i mesi di formazione.
Non è un dettaglio citare la composizione della Commissione; non soltanto per rendere evidente l’opportunità formativa importantissima di cui hanno usufruito gli studenti INPEF, ma anche in considerazione del dibattito attuale sul “peso” del voto di Laurea/Specializzazione in funzione dell’Istituto/Università di provenienza.
Sedevano, dunque, in Commissione (in rigoroso ordine alfabetico),
oltre alla Presidente Vincenza Palmieri:
Thomas Buhling, Francesca De Rinaldis, Paola Gravela, Eleonora Grimaldi, Amelia Izzo, Francesco Miraglia, Francesco Morcavallo, Stefania Petrera, Ilaria Rossi.
Molte le testimonianze dei neo specializzati che hanno speso parole entusiastiche nel merito non solo dei contenuti del Master di appartenenza, ma in senso globale, nei confronti della Mission e dello “Stile INPEF”.
Una Giornalista siciliana, già al terzo Master presso l’Istituto, ha sottolineato l’enorme dedizione nei confronti della formazione, ma anche e soprattutto nelle battaglie umanitarie, caratterizzate da un approccio e da contenuti che non aveva mai, in precedenza, riscontrato altrove.
Interessante l’osservazione di alcune Educatrici di nidi d’infanzia, secondo le quali il Master seguito abbia prodotto un avanzamento importante nei termini delle loro capacità professionali, ma anche e soprattutto nella consapevolezza acquisita nei confronti dell’importanza del proprio lavoro, guardato da oggi con un occhio diverso.
Una laureata in Scienza Naturali ha sottolineato quanto sia stata una scoperta quasi rivoluzionaria l’avvicinarsi ad un bambino piccolo, 0-3 anni, con l’approccio della Psicologia, della Pedagogia e della Pedagogia Familiare: ha affermato di essersi sentita finalmente completata.
Una tesista che ha raccolto la propria esperienza pratica di tirocinio come cuore del proprio elaborato, ha evidenziato come nell’arco del tempo in cui ha svolto il proprio lavoro/studio in Casa Famiglia sia progressivamente modificato il clima in cui si è trovata ad operare.
Se all’inizio, infatti, era vista come un’estranea, alla fine, proprio grazie alle competenze acquisite, è diventata un vero e proprio punto di riferimento. Ora è in attesa di essere richiamata in quella stessa Casa Famiglia a prestare la propria attività lavorativa.
E non è la prima volta che si crea immediatamente una vera e propria opportunità. Ricordiamo il caso, per citarne solo alcuni dei moltissimi, di una diplomata INPEF assunta presso la Casa Famiglia di Capitano Ultimo, come quello di una mediatrice penale minorile assunta presso “Dianova”, a Palombara Sabina, così come una studentessa che dopo il Master sui DSA è stata chiamata da un Preside ad organizzare e condurre il post scuola dei ragazzi in difficoltà.
Una delle punte di diamante dell’attività di Alta Formazione INPEF, dunque, si può senza dubbio identificare nell’equilibrio perfetto tra conoscenza teorica ed esperienza pratica, che rappresenta il valore aggiunto di tutti i Master altamente professionalizzanti in cui tale proposta si articola con sorprendente vivacità e capacità di interpretare le richieste ed esigenze della Società come del Mercato del Lavoro

Vittime, Crimini e Conflitti

INTERVISTA ALLA PRESIDENTE INPEF – PROF.SSA VINCENZA PALMIERI – SUL MASTER IN CRIMINOLOGIA E SUL DIPARTIMENTO DI SCIENZE FORENSI

di Valeria Biotti

Se quello della Criminologia è un settore molto vivace e attivo di questi tempi, da molteplici punti di vista, potrebbe comunque stupire l’interesse sulla materia da parte dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare. 

Un interesse profondo e ampio, invece, dimostrato dall’attivazione non solo di un  Master specifico, ma di un vero e proprio Dipartimento di Scienze Forensi.
Per comprendere le motivazioni e le direttrici lungo le quali tale interesse si articoli, abbiamo intervistato la Presidente dell’INPEF, la Prof.ssa Vincenza Palmieri.

– Prof.ssa Palmieri, perché questo interesse da parte vostra nei confronti della Criminologia?

Innanzitutto perché, sia in Italia che oltre l’ambito nazionale, un gran numero – spesso la maggior parte – dei delitti si compiono tra le mura domestiche, nel contesto o a seguito di relazioni private o familiari.

Accade di frequente che i delitti più efferati rappresentino l’apice di un conflitto che non si è saputo gestire, a causa di un sostegno genitoriale che è mancato o addirittura in conseguenza di errori imputabili ad una mancanza di educazione o formazione delle figure di mediazione che, invece di aver correttamente gestito la conflittualità, la hanno acuita, inserendo elementi ulteriori di problematicità.Generale Garofano

– Quali sono le vittime di tali crimini e conflitti?

Le vittime più comuni sono i bambini, le donne, ma anche gli anziani. Questi ultimi, per esempio, trovano meno spazio sulle prime pagine dei giornali ma a ben pensare tutti noi conosciamo storie di maltrattamenti, reati, vessazioni di cui sono stati vittime. In casa o in strutture dove sono a tutti gli effetti torturati, addirittura soppressi: si pensi alle vicende degli “angeli della morte” in alcuni ospedali.

Sono i soggetti più fragili, comunque. Basti pensare ai bambini, attorno ai quali si muove il mondo, solo da poco emerso dal silenzio, della pedofilia, della pedopornografia.

– E’ una materia cruda e delicata
Esattamente. Spesso si assiste a scene del crimine di enorme cruenza, spesso ci muoviamo nell’ambito di sevizie e atti che non possono essere trattati soltanto da “tecnici” – quindi esperti balistici, dello studio del DNA, ecc… – ma devono essere oggetto di indagine anche da parte di figure in grado di ricercare il senso e le motivazioni nascoste dietro l’ovvio; professionalità capaci di ricercare la Verità attraverso l’analisi di atti documentali, muovendosi all’interno dei confini previsti dalla Legge, elaborando perizie complete e articolate.

– Voi all’INPEF, però, non avete disdegnato, nella ricerca dei docenti, anche i ruoli più tecnici

Farneti, De Rinaldis, PalmieriAssolutamente. Anzi, abbiamo voluto i migliori.
L’obiettivo è proprio quello di strutturare un percorso formativo che non si ascrivesse nel mero rango dei master professionalizzanti ma rappresentasse molto di più. Abbiamo, allora, professionisti che calibro del Generale Luciano Garofano, di​ Mar​i​na Baldi, Mart​ino Farneti, Francesco Miraglia, Francesca De Rinaldis, Stefania Petrera, Daniela Scarpetta, Donatella Ceré, Francesco Morcavallo,​ Eleonora Grimaldi, Beatrice Farneti, Paola Gnasso, Antonio Turco, Manola D’Amato, e molti altri prestigiosi professionisti del settore.​

E allora i nostri studenti si cimentano non soltanto nella costruzione di un profilo, nell’analisi comportamentale, ma hanno a che fare anche con un poligono di tiro, con i laboratori scientifici, con gli strumenti utili ai rilevamenti sulla scena del crimine, imparano a manovrare un quadricottero (il ‘drone’ – NdR) e a compiere le rilevazioni in zone impervie, si cimentano con la grafologia forense (ben 20 ore) e con la ricostruzione della scena in 3D. Potrei continuare, ma credo sia chiaro che la cosa a cui teniamo è che abbiano tutti i parametri necessari.

– I parametri per avere un’idea completa ed esaustiva della materia

Bisogna essere onesti: in questo campo è impossibile, arrivati ad un certo punto, non scegliere di specializzarsi, è pressoché automatico. Ognuno sceglie naturalmente l’ambito di analisi da approfondire. Può essere la balistica, come l’analisi comportamentale, il settore delle rilevazioni… Oppure, invece, magari lo studente vorrà approfondire ed ampliare una panoramica più generale, per una questione di curiosità e cultura personale.

Le competenze sono così tante che, quando i ragazzi finiscono le lezioni, ad ogni edizione capiamo che c’è sempre tanto da fare, insegnare, imparare, implementare: il campo della fragilità sociale e della ricerca della verità e giustizia richiedono una competenza, uno drone - qadricotterostudio e un apprendimento costanti.

– Si avverte una grossa passione nella Sua voce

In effetti siamo molto orgogliosi di questa esperienza che si è avviata anni fa e che poi è stata la base per attivare un vero Dipartimento di Studi Forensi. Ora, affianco al master in Criminologia, in continuo aggiornamento, c’è quello in Mediazione Penale Minorile, in Pedagogia Giuridica, Forense e Penitenziaria, in Psicologia Giuridica e Forense e molti altri. E’ un Dipartimento ampio, caratterizzato da una grande serietà da parte di chi se ne occupa.

– Possiamo dare qualche “indirizzo” e contatto per chi avesse avvertito nascere una curiosità in tal senso, leggendo questa nostra intervista?

Certo. Innanzitutto dell’INPEF – Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare

Via dei Papareschi, 11 – 00146 Roma (Angolo Piazzale della Radio) Tel. 06/5811057

E poi proprio sul Master: http://www.pedagogiafamiliare.it/file/master_criminologia.html