Appello di solidarietà per il terremoto in Ecuador

Carissimi,

conoscete l’amicizia che lega l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare alle Famiglie e ai Bambini dell’Ecuador, così come la collaborazione che il Gruppo di Lavoro Integrato per la Tutela dei Bambini Ecuadoriani in Italia ha intessuto con le Istituzioni ecuadoriane. E’ per questo che facciamo appello alla vostra solidarietà.

CS Ecuador per terremotoSabato 16 aprile 2016, alle ore 18.58, l’Ecuador ha subito un violento terremoto di magnitudo 7,8 della scala Richter, con epicentro nella zona di Esmeraldas, a 15 Km dalla città di Muisne. A fronte di questo disastro naturale, al momento, le informazioni ufficiali indicano che il bilancio delle vittime è di 271, con circa 2527 feriti e con zone completamente distrutte e devastate.

Pensiamo che sia veramente doveroso, da parte nostra, prestare aiuto ad un Paese che non solo è di una bellezza e cultura straordinarie, ma che ha scelto di diventare il simbolo di un importantissimo impegno Umanitario.

Attualmente, il Governo Ecuadoriano ha mobilitato tutte le proprie forze per cercare i dispersi, soccorrere i feriti e portare loro viveri e medicine.

Noi possiamo contribuire attraverso il conto corrente che vedete nelle immagini, a disposizione per le donazioni internazionali.

Vi ringraziamo di cuore, per quanto riuscirete a fare e per la tempestività di intervento, fondamentale in questo momento di emergenza.

Il Gruppo di Lavoro Inpef – Ecuador:
Vincenza Palmieri
Francesco Miraglia
Francesco Morcavallo
e tutto lo staff  Inpef

Reportage del weekend 23 – 24 Gennaio 2016

Un fine settimana denso di eventi formativi straordinari, quello del 23 e 24 gennaio. Lezioni di altissimo livello con docenti di spessore ed esperienza fuori dal comune hanno trovato terreno decisamente fertile in classi di studenti appassionati e recettivi.
Il risultato, nelle immagini e nelle parole dei protagonisti di questo week end:

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Reportage del week end del 6 e 7 febbraio 2016

Come annunciato, un fine settimana fuori dal comune, all’INPEF, ricco di esperienze formative ed umane rare e moto emozionanti.

Gli studenti del Master in Diritti Umani con la Prof.ssa Stefania Petrera ed il Dott. Marco Rossi, responsabile regionale di Emergency

Gli studenti del Master in Diritti Umani con la Prof.ssa Stefania Petrera ed il Dott. Marco Rossi, responsabile regionale di Emergency

Particolarmente intensa è stata l’esperienza che hanno potuto vivere i partecipanti al Master in “Diritti Umani nelle fasce vulnerabili della popolazione – Valori e Competenze internazionali”, che hanno visto alternarsi nella conduzione delle lezioni – affidata alla Prof.ssa Stefania Petrera – anche numerosi ospiti di spessore, tra cui la Dott.ssa Agata Rafalko, Esperta antidiscriminazioni delle Acli presso l’Unar, la Dott.ssa Miriam Iacomini, Tutor coordinatore di tirocini didattici c/o il CdL in SFP–Università Roma TRE, il Dott.Marco Rossi dell’Ufficio coordinamento volontari della sede romana di Emergency, il Dott. Roberto Fantini, Formatore di Amnesty International e Responsabile per i diritti umani della Free Lance International Press ed il Dott. Giovanni Visone, Responsabile Comunicazione di Intersos.

Gli studenti del Master in Diritti Umani con il Dott. Roberto Fantini

Gli studenti del Master in Diritti Umani con il Dott. Roberto Fantini

Le lezioni sono state molto apprezzate sia dagli studenti, sia dagli ospiti relatori, a loro volta impressionati dall’interesse e dalle competenze dei partecipanti; il Dott. Roberto Fantini, a conclusione della sessione, ha infatti dichiarato: “Riguardo il mio intervento nella lezione di oggi, vorrei cominciare con lo spendere due parole per i corsisti. Li ho trovati deliziosamente aperti e disponibili, molto preparati, persone di grosso livello culturale, ben motivate. E’ stato pertanto piacevolissimo interagire con loro. Il materiale è tanto, saremmo potuti andare avanti ore a lavorare, a discutere , colloquiare e ragionare insieme. Spero di aver dato qualche elemento di conoscenza su Amnesty, su quello che svolgiamo e di aver suscitato interesse, innescato curiosità. Spero, inoltre, che ci sarà occasione di riprendere questo rapporto di collaborazione per portare avanti una cultura sulla difesa dei Diritti Umani, perché c’è bisogno che essa penetri il più possibile nella società”.

Anche gli studenti del Master “Educatore e Coordinatore dei nidi d’infanzia” hanno vissuto due esperienze molto significative. Sabato si sono cimentati con la Disostruzione Pediatrica, grazie all’intervento della dott.ssa Rossella Consiglio della Salvamento Academy. Domenica invece sono stati ospiti del Nido La Fiaba… Continua, presso cui hanno potuto osservare da vicino la realtà di una struttura dedicata al mondo dell’infanzia e partecipare a dei laboratori ludico-didattici, sotto la guida della Dott.ssa Flavia De Luca, coordinatrice del Nido.Dott.sa Rossella Consiglio _Salvamento Academy_Disostruzione Pediatrica

Laboratori didattici presso il Nido “La Fiaba… Continua”

Laboratori didattici presso il Nido “La Fiaba… Continua”

Una delle studentesse ha definito la visita al Nido “un’esperienza davvero istruttiva, interessante e ricca di contenuti! La titolare/coordinatrice Flavia e l’educatrice Chiara sono state veramente molto gentili, disponibili e molto professionali. Dalle loro parole traspariva tutta la passione e l’amore per questo lavoro. Se riuscirò nell’impresa di aprire un mio nido, spero di avere il loro stesso entusiasmo e determinazione. Vi ringrazio ancora per questa opportunità”.

 

Altrettanto significative sono state le esperienze vissute nel Master in “Tecniche e Procedure Per Insegnanti ed Educatori di Sostegno”, in cui la Prof.ssa Maria Buccolo ha coinvolto gli studenti in un laboratorio teatrale volto all’inclusione, dal titolo “Teatro per tutti”.

Prof. Gianni Alessio – attività ludico-didattica per persone con disabilità

Prof. Gianni Alessio – attività ludico-didattica per persone con disabilità

Ospite della lezione il Prof. Gianni Alessio – allenatore nazionale di atletica leggera e formatore nazionale  CIP (Comitato Italiano Paralimpico), nonché Docente di Sport individuali c/o il corso di laurea in Scienze Motorie della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “Tor Vergata” di Roma – che ha tenuto un intervento sulle attività ludiche e didattiche per persone con disabilità. Lui stesso ha espresso commenti molto positivi sulla lezione e sul clima in aula: “Ho trovato il gruppo molto interessato e attento. Ho cercato di stimolare con fatti concreti ed ho avuto un interessante interscambio con i corsisti che già lavorano nel settore. Il mio intento

Gli studenti del Master in “Tecniche e Procedure Per Insegnanti ed Educatori di Sostegno” in una dimostrazione di “Teatro per tutti”

Gli studenti del Master in “Tecniche e Procedure Per Insegnanti ed Educatori di Sostegno” in una dimostrazione di “Teatro per tutti”

è stato quello di entusiasmarli con la scoperta dei valori da tirar fuori ai ragazzi disabili”.

 

Simulazione di “Primo Soccorso sulla Scena del Crimine”

Simulazione di “Primo Soccorso sulla Scena del Crimine”

Tutt’altra scena ma non meno avvincente quella che ha visto protagonisti i partecipanti al corso “Primo soccorso sulla scena del Crimine”, che si sono appunto cimentati in ricostruzioni e simulazioni, sotto la guida del dott. Fabio Colaiuda – Medico Chirurgo, Criminologo,  Esperto in Tecniche di intervento sanitario sulla scena del crimine e Dottore  di Ricerca in Scienze Forensi – e della Prof.ssa Francesca De Rinaldis – Criminologa e Psicologa Forense. Una delle partecipanti, infermiera di famiglia, ha definito questa esperienza “INDISPENSABILE…..il corso più  utile che abbia mai fatto nella mia carriera”.

Simulazione di “Primo Soccorso sulla Scena del Crimine”

Simulazione di “Primo Soccorso sulla Scena del Crimine”

 

Domenica 7 Febbraio, inoltre, presso la sede INPEF si è svolta una riunione dei soci dell’ANPEF – Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari, in cui si è discusso l’aggiornamento di alcuni punti dello Statuto Associativo e si è fatto il punto sulle attività da proporre nel corso del 2016. Alla riunione ha preso parte anche il noto tributarista Prof. Nicola Forte.

FORMAZIONE INPEF: 23 e 24 gennaio 2016

Carissimi,
siamo lieti di segnalarvi le interessantissime lezioni del prossimo week end, nell’ambito della vasta offerta formativa di alta qualità INPEF.
Sabato 23 e domenica 24 gennaio, infatti, l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare proporrà alcune lezioni speciali, sia per via dei docenti presenti – le massime autorità nel settore di competenza – che per via delle tematiche affrontate.

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Incontro istituzionale presso la sede nazionale dell’INPEF in difesa dei diritti dei bambini

– Ambasciata dell’Ecuador, INPEF, Gruppo Istituzionale a garanzia dei Diritti dei Minori ecuadoriani in Italia in un incontro storico: un passo fondamentale sulla strada dei Diritti Umani, dei Minori e della Multiculturalità nel nostro Paese – 

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FORMAZIONE INPEF: 23 e 24 gennaio 2016

Carissimi,
siamo lieti di segnalarvi le interessantissime lezioni del prossimo week end, nell’ambito della vasta offerta formativa di alta qualità INPEF.
Sabato 23 e domenica 24 gennaio, infatti, l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare proporrà alcune lezioni speciali, sia per via dei docenti presenti – le massime autorità nel settore di competenza – che per via delle tematiche affrontate. Nello specifico:

Avv. Francesco Morcavallo

Avv. Francesco Morcavallo

– Sabato 23, ore 10.00 – 17.00: “Il panorama legislativo europeo; OCSE, OSA, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”, con l’Avvocato Francesco Morcavallo, civilista, familiarista, già Magistrato, l’Avvocato Francesco Miraglia, cassazionista penalista, esperto di Diritto di Famiglia e Diritto Minorile e l’Avvocato Maura Nicoli, del Foro di Modena, esperta in Diritti Umani e ricorsi.

Garofano_CTP-CTU

Gen. Luciano Garofano

 

– Sabato 23, ore 10.00 – 17.00: Ricostruzione della Criminogenetica e Criminodinamica di un fatto criminoso”. Tra le lezioni più affascinanti in ambito criminologico e peritale, assieme ad uno dei massimi esperti del settore, nel nostro Paese, il Gen. Luciano Garofano, Biologo Forense, già Comandante dei RIS di Parma.

 

Prof.ssa Stefania Petrera

Prof.ssa Stefania Petrera

– Sabato 23, ore 10.00 – 17.00: “Esercitazione-simulazione di casi pratici”, nell’ambito del Master in Mediazione Penale Minorile, con l’Avvocato Francesco Miraglia, cassazionista penalista, esperto di Diritto di Famiglia e Diritto Minorile. Si distingue come lezione fortemente esperienziale e si svolgerà presso la Sede del DAP: Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Coordinerà la Prof.ssa Stefania Petrera, Pedagosta Familiare e Giudice Onorario.

Thomas Buhling

Prof. Thomas Buhling

 

– Sabato 23, ore 10.00 – 18.00 e Domenica 24, ore 09.00 – 16.00: “Modulo di Approfondimento LIS”. La lingua dei segni italiana, con Thomas Buhling, docente Lis e Lis Tattile di grande esperienza e dedizione.

 

 

 

 

 

 

 

Incontro istituzionale presso la sede nazionale dell’INPEF in difesa dei diritti dei bambini

– Ambasciata dell’Ecuador, INPEF, Gruppo Istituzionale a garanzia dei Diritti dei Minori ecuadoriani in Italia in un incontro storico: un passo fondamentale sulla strada dei Diritti Umani, dei Minori e della Multiculturalità nel nostro Paese – 

gruppoSi è svolto ieri, presso la sede dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare,  un importante incontro operativo-istituzionale tra le figure più alte e rappresentative dell’INPEF, l’Ambasciatore dell’Ecuador in Italia Juan Holguìn Flores – accompagnato dalle alte cariche della rappresentanza diplomatica ecuadoriana nel nostro Paese – ed il Gruppo di Lavoro Istituzionale a Garanzia dei Diritti dei Minori Ecuadoriani in Italia, nelle persone della Prof.ssa Vincenza Palmieri e dell’Avvocato Francesco Miraglia, alla presenza dell’On. Eleonora Bechis, in qualità di membro della Commissione Parlamentare Infanzia e Adolescenza presso la Camera dei Deputati.

Molti i punti all’ordine del giorno, parecchie le questioni di peso e le urgtavolo 2enze affrontate, con l’intento di fortificare il modello operativo già in essere ed estendere il partenariato.
Innanzitutto, è stato chiarito lo stato dell’arte sul lavoro di rappresentanza legale e di supporto psico-pedagogico per le famiglie ecuadoriane i cui bambini sono stati ingiustamente allontanati.
Dopo un anno e mezzo di intervento coordinato tra Governo dell’Ecuador e Gruppo di Lavoro Istituzionale, l’Ambasciatore Juan Holguìn Flores ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati ed abbiamo ritenuto di rinnovare l’intesa e di siglare un nuovo Protocollo, in conseguenza del grande successo che ha permesso di tornare a casa a oltre trenta bambini”.

Un tema a cui si è dedicata grossa attenzione è stato quello della possibile applicazione dello Ius Solis in Italia e la concessione della Cittadinanza Italiana ai figli degli immigrati nati nel nostro Paese: il Governo Ecuadoriano, infatti, guarda con vivo interesse e favore a tale processo normativo mediante il quale i figli di cittadini ecuadoriani nati nel territorio d’Italia accederebbero per diritto alla Cittadinanza.

Fondamentale, in questo contesto, è la verifica della situazione attuale e l’implementazione di sistemi innovativi di integrazione tra migranti e cittadini italiani, nell’ottica di favorire metodi, approcci, attività di costruzione di una reale multiculturalità integrata nel nostro Paese, fondata su un lavoro comune in materia.

gruppo tagliataSi è ribadita, dunque, la necessità di realizzare eventi di comunicazione, formazione, informazione e sensibilizzazione per la comunità ecuadoriana in Italia, in tutto il territorio del nostro Paese.
Oltre al lavoro ampio, profondo e concreto svolto dal Gruppo di Lavoro Istituzionale composto dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri e dagli Avvocati Francesco Miraglia e Francesco Morcavallo, si caldeggia una collaborazione fattiva da parte di tutte le forze politiche italiane e delle Istituzioni preposte a tali attività, nel Paese, per creare nuovi spazi e ambiti di promozione dei Diritti, dell’Integrazione e della multiculturalità.

L’incontro, svoltosi in un clima di grossa stima ed attiva collaborazione tra i Soggetti, ha visto moltiplicarsi gli stimoli reciproci e le proposte concrete.

Una riunione – per dirla con le parole dell’Ambasciatore dell’Ecuador – molto interessante creativa e produttiva, in cui c’è stato un vivace scambio di punti di vista su temi che riguardano i bambini in particolare, ma anche tutta la comunità ecuadoriana in Italia; un incontro importante, da cui credo partiranno tanti nuovi bei progetti”.

Anche l’On. Bechis ha sottolineato la crucialità dei temi trattati e la convinzione che “la collaborazione con l’INPEF e l’Ambasciata dell’Ecuador darà ottimi risultati, soprattutto nel moltiplicare il lavoro, attraverso il dialogo con altri ambasciatori. In più occasioni ​ la Presidente Palmieri ​ha ribadito di puntare ad assicurare a tutti il diritto alla felicità, io vorrei andare oltre, mirando al diritto alla serenità”.

L’incontro si deve, dunque, considerare come uno dei passi, forse dei primi passi, nella costruzione di una realtà multiculturale integrata, viva e propositiva sul fronte dei Diritti Umani, delle famiglie e dei Minori.
Si apre quindi una stagione densa di lavoro ed eventi, per la costruzione e la realizzazione di quanto delineato oggi. Il primo, importante appuntamento è previsto nella città di Torino, evento di cui a breve si darà circostanziata notizia.

 

Ripensare il concetto di “Sostegno”: dall’Insegnante all’Educatore.

Intervista alla Prof.ssa Vincenza Palmieri

Fino ad oggi, il termine “sostegno” è stato associato alla figura dell’insegnante che si occupasse dei disabili – o diversamente abili, come più correttamente si è concordato di dire oggi. Ma c’è un nuovo punto di vista, non solo più corretto ma decisamente più completo, di cui apprendiamo colloquiando con la Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare.

 

Prof.ssa Palmieri, perché oggi non ci si può limitare più a parlare di “Insegnante di sostegno”?

Io credo che si debba fare un passaggio di consapevolezza ed iniziare a parlare di “Educatore” di sostegno. Perché i bambini portatori di una qualunque disabilità – seria, accertata e certificata come tale – non sono solo degli scolari o degli studenti: a scuola vanno 4-6 ore al giorno, ma hanno 24 ore di tempo nella loro giornata per poter giocare, incontrare, relazionarsi, crescere…  e così i loro genitori e familiari.

 

Qual è stato fino ad ora il ruolo dell’insegnante di sostegno?

Questa figura si è occupata per molti anni di sostenere l’insegnante di classe, più che i bambini. Spesso era pensata come “l’insegnante del corridoio”. Oggi noi puntiamo sul fatto che l’insegnante di sostegno sia, invece, altamente specializzato, con competenze superiori a quelle dell’insegnante di classe: insomma, tutt’altro che un insegnante “di serie B”, come di solito è stato ritenuto. Non si capisce come mai, infatti, anche nello stesso nucleo classe, questa figura – per quanto sia considerata di sostegno proprio alla classe e non solo al singolo bambino – sia stata spesso trattata alla stregua di un insegnante complementare.

 

Il dibattito è ancora in corso

Si, ma noi puntiamo, come dicevo, ad un superamento di questo concetto. Parlo, infatti di “educatore”, cioè un professionista formato su tutto ciò che possa essere utile alla relazione, all’aiuto, al supporto. Un sostegno che si esplichi anche nelle altre 18 ore del giorno e quindi non solo a favore dell’insegnante, ma dell’intera famiglia. Una figura che possa essere pensata anche per i giardini, i parchi, le colonie estive, i centri ludici, le comunità, i baby parking, le aree attrezzate dei grandi supermercati e così via. Perché una famiglia con un bambino diversamente abile non può andare in un Centro e lasciare il proprio bambino con un handicap libero di giocare nello stesso spazio degli e con gli altri bambini?

 

È  un concetto indiscutibilmente nuovo ma anche impegnativo

In realtà è un’idea molto semplice: quella di un educatore in grado di badare a TUTTI i bambini, anche nei contesti informali come le palestre (c’è un caso recente di un bambino che non è stato accettato perché disabile… ), nelle piscine, nei villaggi turistici… Se alcuni bambini hanno una difficoltà che non consente loro la piena autonomia, perché queste strutture non possono garantire un servizio completo proprio a chi è più bisognoso di integrazione? Perché non pensare ad una competenza del genere come competenza di base anche per istruttori ed animatori?

L’integrazione è un processo culturale a 360 gradi. Se noi la limitiamo soltanto a scuola, stiamo parlando di una percentuale minima della vita di un bambino.

 

Ci sono anche situazioni di difficoltà che richiedono competenze molto specifiche

Certo. Ma, per esempio, un bambino non udente ha bisogno soprattutto di mediazione linguistica. Perché non si garantisce anche questo tipo di servizio? Perché l’integrazione deve farsi solo a scuola? L’integrazione deve essere agita da tutta la società, non solo dal compagno di classe o di banco!

 

In sostanza, come intende lei l’integrazione?

L’integrazione non è un percorso che il diversamente abile deve fare verso “gli abili”, ma anzi dovrebbe essere basata sulla reciprocità, sull’andare uno – ognuno – verso l’altro, nelle due direzioni.

 

Voi, come Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, cosa avete fatto per promuovere questo nuovo approccio culturale?

Noi, da tempo, abbiamo un progetto formativo completo per gli insegnanti ma anche per gli educatori di sostegno. Ed è un progetto ambizioso, non solo perché rovescia il punto di vista del sostegno, ma anche perché trova un impiego enorme in moltissimi – tutti! – gli ambiti della vita quotidiana. A partire dalla scuola pubblica, certo. Così come nelle scuole private, che molti genitori con figli disabili preferiscono, con l’idea che in queste strutture ci sia un maggior controllo rispetto, per esempio, al bullismo; ma si scontrano, poi, con strutture non in grado di accogliere i loro figli.

Dunque una formazione dalla duplice spendibilità, che consente sia di lavorare nel pubblico, così come prevede la riforma della scuola, sia di qualificarsi come figure professionali richiestissime anche nell’ambito della scuola privata.

 

E poi, come accennava, in ogni altro ambito

Esatto: ovunque si voglia e si debba consentire l’accoglienza di TUTTI i bambini.  Quindi nei consultori familiari, negli ospedali, nei villaggi turistici, nei supermercati, centri commerciali, aeroporti, comunità, giardini, centri comunali… ovunque.

Certamente in primis nei pre- e post- scuola, ma comunque a sostegno quotidiano per le famiglia: supporto specialistico il pomeriggio, nei giorni festivi, nei mesi estivi … eccetera.

Un modo nuovo di intendere non solo la figura di sostegno, dunque, ma l’integrazione in generale. Ed un modo per aiutare i giovani a trovare lavoro – con questa nuova, ricercata professionalità – così come per fornire stimoli innovativi a quanti già lavorano ed intendano migliorare la qualità della vita di chi ne ha bisogno.

 

Lei chiama “Diversi Talenti” i bambini  con difficoltà o veri e propri handicap

Proprio così. E ovunque ci sia un Talento, comunque esso si esprima, non deve ricevere un “Sostegno/Stampella”, ma uno skateboard, un motore stellare per elevarsi ad ogni possibile Altezza!

Comunicato Stampa congiunto Palmieri Miraglia – 21 Maggio 2015

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

 PALMIERI – MIRAGLIA

“Un modello nuovo di famiglia allargata rappresenta

l’alternativa ad un destino da reclusi”

 

Risale a pochi giorni fa una notizia che non si può non raccontare, la storia di un destino familiare che cambia il proprio corso e di una famiglia, allargata e affiatata, che nasce prospettando un modello alternativo, nuovo.

La vicenda è quella di una ragazza madre di 16 anni, cresciuta in una Casa Famiglia, che, all’interno della stessa struttura, ha conosciuto colui che 5 mesi fa è  diventato il padre di suo figlio, un ragazzo anch’esso minorenne.

Il 20 maggio u.s. si è, dunque, celebrata presso il Tribunale per i Minorenni di Genova l’udienza in merito alla collocazione della ragazza e, conseguentemente, del bambino, alla presenza dell’Avv. Francesco Miraglia, in qualità di difensore della famiglia ed in sostituzione dell’Avv. Francesco Morcavallo, della Prof.ssa Vincenza Palmieri e del Rappresentante Diplomatico dello Stato dell’Ecuador a Genova .

Il Tribunale per i Minorenni, dopo aver ascoltato le parti e apprezzato il progetto del Gruppo di Lavoro dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, così come del contributo fornito da parte dello stato dell’Ecuador, ha confermato il collocamento dei due genitori minorenni e del bambino di 5 mesi presso i nonni paterni (i genitori del ragazzo), rimandando a dicembre la prossima rivalutazione del progetto che li riguarda.

Una disposizione  che ha tenuto conto sia dalla disponibilità dei nonni di occuparsi del bambino, che dalla ferma volontà dei giovanissimi genitori di mettersi in gioco e comprendere le loro nuove responsabilità, affinché il loro bambino possa vivere e crescere nell’affetto familiare.

“Sono molto soddisfatto dell’esito di questa vicenda complessa e difficile – ha sottolineato l’Avvocato Francesco Miraglia – in quanto ritengo che, quando la situazione lo renda possibile, sia fondamentale non allontanare il minorenne dal proprio nucleo familiare, al fine di non sottoporlo ad ulteriori situazioni di stress e di disagio e permettergli di crescere in modo sereno insieme alle altre figure familiari che possono comunque sostenerlo e dargli affetto.

E’ fuor di dubbio che proprio in queste dinamiche familiari così complesse, competenza, giustizia politica e professionalità diventino lo strumento per la tutela dei diritti dei bambini e di tutte le persone senza voce. Le battaglie civili dovevano produrre risultati ed il risultato oggi è che altri due genitori minorenni, ed il loro figlioletto di 5 mesi, a rischio di essere separati, sono invece rimasti insieme nella propria famiglia”.

“Abbiamo spezzato il castigo della povertà – commenta la Prof.ssa Vincenza Palmieri – e quello che poteva essere un destino tramandato di madre in figlio, un destino da recluso ancor prima di nascere. Personalmente mi sono occupata di creare, attraverso questo Progetto Integrato, le condizioni affinché i ragazzi potessero vivere nella famiglia dei genitori paterni. Abbiamo, così, reso possibile un destino diverso, dando valore alla figura dei nonni e dei genitori.

Quando ci sono risorse familiari valide, la costruzione di una famiglia allargata si prospetta come la migliore delle alternative, a confronto della soluzione in Casa Famiglia. Ed ecco: dove prima una famiglia non c’era, ora c’è. Con genitori responsabili, nonni responsabili.

Questa è la definizione di AIUTO. Questa è la logica che ogni perito, avvocato, consulente, psicologo forense o pedagogista familiare deve attivare, in un sinergico lavoro di squadra nel momento in cui si misura con l’applicazione della Legge. Non c’e’ altro modo per produrre risultati. Il nostro lavoro e’ sempre una battaglia civile!”

A distanza di pochi giorni dal ritorno in famiglia dei due bambini, dunque, l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, con il gruppo di lavoro composto dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri, dall’Avv. Francesco Miraglia, dall’Avv. Francesco Morcavallo e dal dott. Carlos Lara, informano l’opinione pubblica di tale ultimo importantissimo risultato raggiunto dall’INPEF assieme allo Stato dell’Ecuador, a dimostrazione che un progetto integrato tra istituzioni, famiglie e professionisti sbarri la strada ad abusi e violazioni e realizzi quel diritto fondamentale a crescere e vivere nella propria famiglia.

Vittime, Crimini e Conflitti

INTERVISTA ALLA PRESIDENTE INPEF – PROF.SSA VINCENZA PALMIERI – SUL MASTER IN CRIMINOLOGIA E SUL DIPARTIMENTO DI SCIENZE FORENSI

di Valeria Biotti

Se quello della Criminologia è un settore molto vivace e attivo di questi tempi, da molteplici punti di vista, potrebbe comunque stupire l’interesse sulla materia da parte dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare. 

Un interesse profondo e ampio, invece, dimostrato dall’attivazione non solo di un  Master specifico, ma di un vero e proprio Dipartimento di Scienze Forensi.
Per comprendere le motivazioni e le direttrici lungo le quali tale interesse si articoli, abbiamo intervistato la Presidente dell’INPEF, la Prof.ssa Vincenza Palmieri.

– Prof.ssa Palmieri, perché questo interesse da parte vostra nei confronti della Criminologia?

Innanzitutto perché, sia in Italia che oltre l’ambito nazionale, un gran numero – spesso la maggior parte – dei delitti si compiono tra le mura domestiche, nel contesto o a seguito di relazioni private o familiari.

Accade di frequente che i delitti più efferati rappresentino l’apice di un conflitto che non si è saputo gestire, a causa di un sostegno genitoriale che è mancato o addirittura in conseguenza di errori imputabili ad una mancanza di educazione o formazione delle figure di mediazione che, invece di aver correttamente gestito la conflittualità, la hanno acuita, inserendo elementi ulteriori di problematicità.Generale Garofano

– Quali sono le vittime di tali crimini e conflitti?

Le vittime più comuni sono i bambini, le donne, ma anche gli anziani. Questi ultimi, per esempio, trovano meno spazio sulle prime pagine dei giornali ma a ben pensare tutti noi conosciamo storie di maltrattamenti, reati, vessazioni di cui sono stati vittime. In casa o in strutture dove sono a tutti gli effetti torturati, addirittura soppressi: si pensi alle vicende degli “angeli della morte” in alcuni ospedali.

Sono i soggetti più fragili, comunque. Basti pensare ai bambini, attorno ai quali si muove il mondo, solo da poco emerso dal silenzio, della pedofilia, della pedopornografia.

– E’ una materia cruda e delicata
Esattamente. Spesso si assiste a scene del crimine di enorme cruenza, spesso ci muoviamo nell’ambito di sevizie e atti che non possono essere trattati soltanto da “tecnici” – quindi esperti balistici, dello studio del DNA, ecc… – ma devono essere oggetto di indagine anche da parte di figure in grado di ricercare il senso e le motivazioni nascoste dietro l’ovvio; professionalità capaci di ricercare la Verità attraverso l’analisi di atti documentali, muovendosi all’interno dei confini previsti dalla Legge, elaborando perizie complete e articolate.

– Voi all’INPEF, però, non avete disdegnato, nella ricerca dei docenti, anche i ruoli più tecnici

Farneti, De Rinaldis, PalmieriAssolutamente. Anzi, abbiamo voluto i migliori.
L’obiettivo è proprio quello di strutturare un percorso formativo che non si ascrivesse nel mero rango dei master professionalizzanti ma rappresentasse molto di più. Abbiamo, allora, professionisti che calibro del Generale Luciano Garofano, di​ Mar​i​na Baldi, Mart​ino Farneti, Francesco Miraglia, Francesca De Rinaldis, Stefania Petrera, Daniela Scarpetta, Donatella Ceré, Francesco Morcavallo,​ Eleonora Grimaldi, Beatrice Farneti, Paola Gnasso, Antonio Turco, Manola D’Amato, e molti altri prestigiosi professionisti del settore.​

E allora i nostri studenti si cimentano non soltanto nella costruzione di un profilo, nell’analisi comportamentale, ma hanno a che fare anche con un poligono di tiro, con i laboratori scientifici, con gli strumenti utili ai rilevamenti sulla scena del crimine, imparano a manovrare un quadricottero (il ‘drone’ – NdR) e a compiere le rilevazioni in zone impervie, si cimentano con la grafologia forense (ben 20 ore) e con la ricostruzione della scena in 3D. Potrei continuare, ma credo sia chiaro che la cosa a cui teniamo è che abbiano tutti i parametri necessari.

– I parametri per avere un’idea completa ed esaustiva della materia

Bisogna essere onesti: in questo campo è impossibile, arrivati ad un certo punto, non scegliere di specializzarsi, è pressoché automatico. Ognuno sceglie naturalmente l’ambito di analisi da approfondire. Può essere la balistica, come l’analisi comportamentale, il settore delle rilevazioni… Oppure, invece, magari lo studente vorrà approfondire ed ampliare una panoramica più generale, per una questione di curiosità e cultura personale.

Le competenze sono così tante che, quando i ragazzi finiscono le lezioni, ad ogni edizione capiamo che c’è sempre tanto da fare, insegnare, imparare, implementare: il campo della fragilità sociale e della ricerca della verità e giustizia richiedono una competenza, uno drone - qadricotterostudio e un apprendimento costanti.

– Si avverte una grossa passione nella Sua voce

In effetti siamo molto orgogliosi di questa esperienza che si è avviata anni fa e che poi è stata la base per attivare un vero Dipartimento di Studi Forensi. Ora, affianco al master in Criminologia, in continuo aggiornamento, c’è quello in Mediazione Penale Minorile, in Pedagogia Giuridica, Forense e Penitenziaria, in Psicologia Giuridica e Forense e molti altri. E’ un Dipartimento ampio, caratterizzato da una grande serietà da parte di chi se ne occupa.

– Possiamo dare qualche “indirizzo” e contatto per chi avesse avvertito nascere una curiosità in tal senso, leggendo questa nostra intervista?

Certo. Innanzitutto dell’INPEF – Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare

Via dei Papareschi, 11 – 00146 Roma (Angolo Piazzale della Radio) Tel. 06/5811057

E poi proprio sul Master: http://www.pedagogiafamiliare.it/file/master_criminologia.html