6 e 7 febbraio: un weekend straordinario di eventi – INPEF e ANPEF

Carissimi,
fermamente convinti che ogni battaglia umanitaria, per essere condotta a buon fine, debba poggiare su una solida conoscenza delle problematiche, delle possibili soluzioni e degli strumenti migliori per costruire un mondo più giusto e più a misura di uomo, donna, bambino, famiglia – anche questo w.e. siamo felici di segnalarvi eventi importanti di altissimo livello e coinvolgimento:

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6 e 7 febbraio: un weekend straordinario di eventi – INPEF e ANPEF

Carissimi,

fermamente convinti che ogni battaglia umanitaria, per essere condotta a buon fine, debba poggiare su una solida conoscenza delle problematiche, delle possibili soluzioni e degli strumenti migliori per costruire un mondo più giusto e più a misura di uomo, donna, bambino, famiglia – anche questo w.e. siamo felici di segnalarvi eventi importanti di altissimo livello e coinvolgimento:
La tutela dei Diritti Umani delle fasce vulnerabili della popolazione

Sabato 6, ore 10.00 – 17.00 e domenica 7,  ore 10.00 – 14.00
Nell’ambito del Master in Diritti Umani, presso la prestigiosa sede del DAP.
Docente: la prof.ssa Stefania Petrera, Pedagogista Familiare e Giudice Onorario.

Vi segnaliamo la presenza graditissima, tra i relatori, di rappresentanti di Associazioni Internazionali. Tra le altre, Emergency, Unar e Amnesty International.
Primo soccorso sulla scena del crimine

Sabato 6,  ore 10.00 – 18.00 e domenica 7,  ore 10.00 – 14.00
Docenti: il dott. Fabio Colaiuda, medico chirurgo e criminologo, esperto di tecniche di intervento sanitario sulla scena del crimine, e la dott.ssa Francesca de Rinaldis, illustre criminologa e psicologa forense.
Una lezione interessantissima e fortemente attuale, su un argomento delicato e costantemente all’ordine del giorno. Basti pensare ai numerosi fatti di cronaca la cui soluzione risulta ancora lontana, proprio a causa di una gestione non-professionale del primo intervento sulla scena del crimine: il punto d’equilibrio tra la necessità di fornire soccorso alla vittima, senza manomettere la scena del crimine.

Corso intensivo
L’educatore e l’animatore di Sostegno. Attività ludiche e sportive per disabili – i giochi per tutti.
Teatro per tutti Parte 1 e 2

Sabato 6,  ore 10.00 – 16.00 e domenica 7,  ore 10.00 – 14.00
Docente: prof.ssa Maria Buccolo, form-attrice, docente a c. Università degli Studi Roma Tre.
Un corso dalla forte connotazione laboratoriale, in cui saranno presenti gli studenti del Master per Educatori ed insegnanti di sostegno
E’ tuttora possibile iscriversi all’edizione in corso di tale Master, che è stato definito addirittura ‘mitico’ da studenti e addetti ai lavori.

DPPS Disostruzione e  Medicina Pediatrica, Sicurezza e  tutela della salute

Sabato 6,  ore 10.00 – 13.00
Nell’ambito del Master in “Nidi d’infanzia e coordinatori di servizi”, a cura dell’Accademia Salvamento, un corso intensivo interessantissimo sulle tecniche di Disostruzione e Medicina pediatrica, con particolare attenzione alla Sicurezza e alla tutela della salute del Minore.

Progettare un laboratorio ludico per bambini al Nido. Lezione pratica + visita al nido La Fiaba 2

Domenica 7,  ore 10.00 – 16.00

Sempre nell’ambito del Master in “Nidi d’infanzia”, gli studenti si recheranno presso il Nido “La fiaba continua”.

Con la direttrice, la dott.ssa Flavia De Luca, saranno coinvolti attivamente in una lezione di didattica: “Progettare un laboratorio ludico per bambini al nido”.

Vi segnaliamo, infine, presso la sede dell’ANPEF, una riunione di coordinamento.

Un incontro tra coloro che sono soci dell’associazione ed il prof. Nicola Forte, noto tributarista, relativo agli aspetti fiscali, organizzativi, normativi dell’Associazione e dell’associazionismo in generale.

Reportage del week end del 6 e 7 febbraio 2016

Come annunciato, un fine settimana fuori dal comune, all’INPEF, ricco di esperienze formative ed umane rare e moto emozionanti.

Gli studenti del Master in Diritti Umani con la Prof.ssa Stefania Petrera ed il Dott. Marco Rossi, responsabile regionale di Emergency

Gli studenti del Master in Diritti Umani con la Prof.ssa Stefania Petrera ed il Dott. Marco Rossi, responsabile regionale di Emergency

Particolarmente intensa è stata l’esperienza che hanno potuto vivere i partecipanti al Master in “Diritti Umani nelle fasce vulnerabili della popolazione – Valori e Competenze internazionali”, che hanno visto alternarsi nella conduzione delle lezioni – affidata alla Prof.ssa Stefania Petrera – anche numerosi ospiti di spessore, tra cui la Dott.ssa Agata Rafalko, Esperta antidiscriminazioni delle Acli presso l’Unar, la Dott.ssa Miriam Iacomini, Tutor coordinatore di tirocini didattici c/o il CdL in SFP–Università Roma TRE, il Dott.Marco Rossi dell’Ufficio coordinamento volontari della sede romana di Emergency, il Dott. Roberto Fantini, Formatore di Amnesty International e Responsabile per i diritti umani della Free Lance International Press ed il Dott. Giovanni Visone, Responsabile Comunicazione di Intersos.

Gli studenti del Master in Diritti Umani con il Dott. Roberto Fantini

Gli studenti del Master in Diritti Umani con il Dott. Roberto Fantini

Le lezioni sono state molto apprezzate sia dagli studenti, sia dagli ospiti relatori, a loro volta impressionati dall’interesse e dalle competenze dei partecipanti; il Dott. Roberto Fantini, a conclusione della sessione, ha infatti dichiarato: “Riguardo il mio intervento nella lezione di oggi, vorrei cominciare con lo spendere due parole per i corsisti. Li ho trovati deliziosamente aperti e disponibili, molto preparati, persone di grosso livello culturale, ben motivate. E’ stato pertanto piacevolissimo interagire con loro. Il materiale è tanto, saremmo potuti andare avanti ore a lavorare, a discutere , colloquiare e ragionare insieme. Spero di aver dato qualche elemento di conoscenza su Amnesty, su quello che svolgiamo e di aver suscitato interesse, innescato curiosità. Spero, inoltre, che ci sarà occasione di riprendere questo rapporto di collaborazione per portare avanti una cultura sulla difesa dei Diritti Umani, perché c’è bisogno che essa penetri il più possibile nella società”.

Anche gli studenti del Master “Educatore e Coordinatore dei nidi d’infanzia” hanno vissuto due esperienze molto significative. Sabato si sono cimentati con la Disostruzione Pediatrica, grazie all’intervento della dott.ssa Rossella Consiglio della Salvamento Academy. Domenica invece sono stati ospiti del Nido La Fiaba… Continua, presso cui hanno potuto osservare da vicino la realtà di una struttura dedicata al mondo dell’infanzia e partecipare a dei laboratori ludico-didattici, sotto la guida della Dott.ssa Flavia De Luca, coordinatrice del Nido.Dott.sa Rossella Consiglio _Salvamento Academy_Disostruzione Pediatrica

Laboratori didattici presso il Nido “La Fiaba… Continua”

Laboratori didattici presso il Nido “La Fiaba… Continua”

Una delle studentesse ha definito la visita al Nido “un’esperienza davvero istruttiva, interessante e ricca di contenuti! La titolare/coordinatrice Flavia e l’educatrice Chiara sono state veramente molto gentili, disponibili e molto professionali. Dalle loro parole traspariva tutta la passione e l’amore per questo lavoro. Se riuscirò nell’impresa di aprire un mio nido, spero di avere il loro stesso entusiasmo e determinazione. Vi ringrazio ancora per questa opportunità”.

 

Altrettanto significative sono state le esperienze vissute nel Master in “Tecniche e Procedure Per Insegnanti ed Educatori di Sostegno”, in cui la Prof.ssa Maria Buccolo ha coinvolto gli studenti in un laboratorio teatrale volto all’inclusione, dal titolo “Teatro per tutti”.

Prof. Gianni Alessio – attività ludico-didattica per persone con disabilità

Prof. Gianni Alessio – attività ludico-didattica per persone con disabilità

Ospite della lezione il Prof. Gianni Alessio – allenatore nazionale di atletica leggera e formatore nazionale  CIP (Comitato Italiano Paralimpico), nonché Docente di Sport individuali c/o il corso di laurea in Scienze Motorie della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “Tor Vergata” di Roma – che ha tenuto un intervento sulle attività ludiche e didattiche per persone con disabilità. Lui stesso ha espresso commenti molto positivi sulla lezione e sul clima in aula: “Ho trovato il gruppo molto interessato e attento. Ho cercato di stimolare con fatti concreti ed ho avuto un interessante interscambio con i corsisti che già lavorano nel settore. Il mio intento

Gli studenti del Master in “Tecniche e Procedure Per Insegnanti ed Educatori di Sostegno” in una dimostrazione di “Teatro per tutti”

Gli studenti del Master in “Tecniche e Procedure Per Insegnanti ed Educatori di Sostegno” in una dimostrazione di “Teatro per tutti”

è stato quello di entusiasmarli con la scoperta dei valori da tirar fuori ai ragazzi disabili”.

 

Simulazione di “Primo Soccorso sulla Scena del Crimine”

Simulazione di “Primo Soccorso sulla Scena del Crimine”

Tutt’altra scena ma non meno avvincente quella che ha visto protagonisti i partecipanti al corso “Primo soccorso sulla scena del Crimine”, che si sono appunto cimentati in ricostruzioni e simulazioni, sotto la guida del dott. Fabio Colaiuda – Medico Chirurgo, Criminologo,  Esperto in Tecniche di intervento sanitario sulla scena del crimine e Dottore  di Ricerca in Scienze Forensi – e della Prof.ssa Francesca De Rinaldis – Criminologa e Psicologa Forense. Una delle partecipanti, infermiera di famiglia, ha definito questa esperienza “INDISPENSABILE…..il corso più  utile che abbia mai fatto nella mia carriera”.

Simulazione di “Primo Soccorso sulla Scena del Crimine”

Simulazione di “Primo Soccorso sulla Scena del Crimine”

 

Domenica 7 Febbraio, inoltre, presso la sede INPEF si è svolta una riunione dei soci dell’ANPEF – Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari, in cui si è discusso l’aggiornamento di alcuni punti dello Statuto Associativo e si è fatto il punto sulle attività da proporre nel corso del 2016. Alla riunione ha preso parte anche il noto tributarista Prof. Nicola Forte.

Ripensare il concetto di “Sostegno”: dall’Insegnante all’Educatore.

Intervista alla Prof.ssa Vincenza Palmieri

Fino ad oggi, il termine “sostegno” è stato associato alla figura dell’insegnante che si occupasse dei disabili – o diversamente abili, come più correttamente si è concordato di dire oggi. Ma c’è un nuovo punto di vista, non solo più corretto ma decisamente più completo, di cui apprendiamo colloquiando con la Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare.

 

Prof.ssa Palmieri, perché oggi non ci si può limitare più a parlare di “Insegnante di sostegno”?

Io credo che si debba fare un passaggio di consapevolezza ed iniziare a parlare di “Educatore” di sostegno. Perché i bambini portatori di una qualunque disabilità – seria, accertata e certificata come tale – non sono solo degli scolari o degli studenti: a scuola vanno 4-6 ore al giorno, ma hanno 24 ore di tempo nella loro giornata per poter giocare, incontrare, relazionarsi, crescere…  e così i loro genitori e familiari.

 

Qual è stato fino ad ora il ruolo dell’insegnante di sostegno?

Questa figura si è occupata per molti anni di sostenere l’insegnante di classe, più che i bambini. Spesso era pensata come “l’insegnante del corridoio”. Oggi noi puntiamo sul fatto che l’insegnante di sostegno sia, invece, altamente specializzato, con competenze superiori a quelle dell’insegnante di classe: insomma, tutt’altro che un insegnante “di serie B”, come di solito è stato ritenuto. Non si capisce come mai, infatti, anche nello stesso nucleo classe, questa figura – per quanto sia considerata di sostegno proprio alla classe e non solo al singolo bambino – sia stata spesso trattata alla stregua di un insegnante complementare.

 

Il dibattito è ancora in corso

Si, ma noi puntiamo, come dicevo, ad un superamento di questo concetto. Parlo, infatti di “educatore”, cioè un professionista formato su tutto ciò che possa essere utile alla relazione, all’aiuto, al supporto. Un sostegno che si esplichi anche nelle altre 18 ore del giorno e quindi non solo a favore dell’insegnante, ma dell’intera famiglia. Una figura che possa essere pensata anche per i giardini, i parchi, le colonie estive, i centri ludici, le comunità, i baby parking, le aree attrezzate dei grandi supermercati e così via. Perché una famiglia con un bambino diversamente abile non può andare in un Centro e lasciare il proprio bambino con un handicap libero di giocare nello stesso spazio degli e con gli altri bambini?

 

È  un concetto indiscutibilmente nuovo ma anche impegnativo

In realtà è un’idea molto semplice: quella di un educatore in grado di badare a TUTTI i bambini, anche nei contesti informali come le palestre (c’è un caso recente di un bambino che non è stato accettato perché disabile… ), nelle piscine, nei villaggi turistici… Se alcuni bambini hanno una difficoltà che non consente loro la piena autonomia, perché queste strutture non possono garantire un servizio completo proprio a chi è più bisognoso di integrazione? Perché non pensare ad una competenza del genere come competenza di base anche per istruttori ed animatori?

L’integrazione è un processo culturale a 360 gradi. Se noi la limitiamo soltanto a scuola, stiamo parlando di una percentuale minima della vita di un bambino.

 

Ci sono anche situazioni di difficoltà che richiedono competenze molto specifiche

Certo. Ma, per esempio, un bambino non udente ha bisogno soprattutto di mediazione linguistica. Perché non si garantisce anche questo tipo di servizio? Perché l’integrazione deve farsi solo a scuola? L’integrazione deve essere agita da tutta la società, non solo dal compagno di classe o di banco!

 

In sostanza, come intende lei l’integrazione?

L’integrazione non è un percorso che il diversamente abile deve fare verso “gli abili”, ma anzi dovrebbe essere basata sulla reciprocità, sull’andare uno – ognuno – verso l’altro, nelle due direzioni.

 

Voi, come Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, cosa avete fatto per promuovere questo nuovo approccio culturale?

Noi, da tempo, abbiamo un progetto formativo completo per gli insegnanti ma anche per gli educatori di sostegno. Ed è un progetto ambizioso, non solo perché rovescia il punto di vista del sostegno, ma anche perché trova un impiego enorme in moltissimi – tutti! – gli ambiti della vita quotidiana. A partire dalla scuola pubblica, certo. Così come nelle scuole private, che molti genitori con figli disabili preferiscono, con l’idea che in queste strutture ci sia un maggior controllo rispetto, per esempio, al bullismo; ma si scontrano, poi, con strutture non in grado di accogliere i loro figli.

Dunque una formazione dalla duplice spendibilità, che consente sia di lavorare nel pubblico, così come prevede la riforma della scuola, sia di qualificarsi come figure professionali richiestissime anche nell’ambito della scuola privata.

 

E poi, come accennava, in ogni altro ambito

Esatto: ovunque si voglia e si debba consentire l’accoglienza di TUTTI i bambini.  Quindi nei consultori familiari, negli ospedali, nei villaggi turistici, nei supermercati, centri commerciali, aeroporti, comunità, giardini, centri comunali… ovunque.

Certamente in primis nei pre- e post- scuola, ma comunque a sostegno quotidiano per le famiglia: supporto specialistico il pomeriggio, nei giorni festivi, nei mesi estivi … eccetera.

Un modo nuovo di intendere non solo la figura di sostegno, dunque, ma l’integrazione in generale. Ed un modo per aiutare i giovani a trovare lavoro – con questa nuova, ricercata professionalità – così come per fornire stimoli innovativi a quanti già lavorano ed intendano migliorare la qualità della vita di chi ne ha bisogno.

 

Lei chiama “Diversi Talenti” i bambini  con difficoltà o veri e propri handicap

Proprio così. E ovunque ci sia un Talento, comunque esso si esprima, non deve ricevere un “Sostegno/Stampella”, ma uno skateboard, un motore stellare per elevarsi ad ogni possibile Altezza!