Comunicato Stampa: Tra poche ore il via al nuovo Master in Pedagogia Familiare – la grande emozione di un nuovo inizio

Grande emozione per l’imminente inizio di una nuova edizione del Master in Pedagogia Familiare INPEF.  Se “Notte prima degli esami” accompagna di generazione in generazione i giovani maturandi, “qualche giorno al via della nuova edizione” interpreta, allo stesso modo, l’emozione che caratterizza l’inizio di una nuova esperienza.

«È proprio questo il clima – afferma il Presidente Palmieri – che ci coinvolge in queste ore. Ed è anche il desiderio di abbracciare appieno quanto le “matricole” già ci inviano attraverso i social e in fitti scambi di mail: “non vedo l’ora che inizi… è per me un grande onore essere stata ammessa… sto realizzando un progetto che ho sempre desiderato portare avanti“.

In effetti, la professione del Pedagogista Familiare e il lavoro preparatorio attraverso il Master biennale rappresentano una grande sfida sia culturale che sociale. La Pedagogia Familiare, infatti, è la prima Scienza Professionale che ha come sua Carta di servizio, come sfondo integratore e come Linee Guida la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e quella dei Diritti del Fanciullo».

Non si tratta, dunque, esclusivamente di un percorso formativo; la notizia, infatti, è che il lavoro scientifico intorno alla Pedagogia Familiare, nata in maniera pionieristica molti anni fa grazie alla intuizione italiana di Vincenza Palmieri, continua ad articolarsi e ad evolversi sempre di più, a seguito di stimoli da parte di tutti coloro i quali in questi anni hanno lavorato nell’ambito della Pedagogia Familiare.

L’ultimo Congresso Internazionale tenutosi a Montecitorio – con la partecipazione di rappresentanti ONU, testimonial dei Diritti Umani, esponenti del Governo, missionari africani, accademici internazionali – ha, poi, aperto nuovi, originali filoni di ricerca scientifica e nuove Intese.

Inoltre, la Pedagogia Familiare si connota come una Scienza in crescita, che tiene conto dell’evoluzione sociale, dell’organizzazione economica, dei cambiamenti geografici che stanno investendo la nostra società.

E, soprattutto, tiene conto delle nuove fragilità delle famiglie che sono portatrici di quei bisogni su cui il Pedagogista Familiare va ad intervenire. Non dimentichiamo le famiglie “oncologiche”, le famiglie che hanno subito degli allontanamenti, quelle adottive, multirazziali, multiproblematiche che sono a loro volta il cuore della ricerca.

«In questa fase – conclude il Presidente Palmieri – ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla crescita della Pedagogia Familiare, gli studenti, i docenti e soprattutto i Pedagogisti Familiari ANPEF, con l’augurio di un nuovo anno accademico ricco e proficuo per tutti».

 

http://www.pedagogiafamiliare.it/file/Master_Pedagogisti_Familiari.html

Vi aspettiamo sempre più numerosi!

COMUNICATO STAMPA – INFANZIA, BECHIS (AL): “Stop abuso psicofarmaci, serve monitoraggio”

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Roma, 20 settembre – “Così come ho annunciato insieme alla Professoressa Vincenza Palmieri (Presidente INPEF) durante la conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati poco prima della pausa estiva, ho presentato un’Interrogazione al Ministro della Salute per sapere come si intenda monitorare il consumo di psicofarmaci nell’infanzia, per evitare che l’inappropriatezza della somministrazione crei nel tempo danni ancora maggiori nello sviluppo dei bambini e per sapere come si intenda porre un freno al consumo di psicofarmaci senza prescrizione da parte dei minori visto che, secondo quanto si legge nel recente report dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche IRCCS Mario Negri di Milano, sono tra i 20mila e i 30mila i minorenni a cui in Italia vengono somministrati psicofarmaci e antidepressivi e, secondo lo studio Espad 2016 Italia, realizzato dall’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, i giovani italiani sono i maggiori consumatori di psicofarmaci non prescritti, con una media del 10% contro quella europea che si attesta sul 6% e un adolescente su dieci acquista psicofarmaci senza la ricetta del proprio medico”. Lo afferma Eleonora Bechis, Deputata di Alternativa Libera e membro della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza.

“È terribile pensare – conclude Bechis – che nel nostro Paese, come ha riferito la Professoressa Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare,​ in una recente audizione presso la Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, a partire dagli 8 anni, ad esempio, venga somministrato, tra l’altro, l’antidepressivo Prozac ai bambini, un’età in cui – a detta di tanti esperti – è possibile attivare invece con successo altri tipi di intervento non farmacologico”.

Clicca qui per leggere l’Interrogazione

 

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Presentato oggi a Roma il nuovo Master in Pedagogia Familiare INPEF – l’evoluzione di un percorso scientifico costantemente ancorato ai bisogni delle famiglie e della società

Presentato oggi a Roma il nuovo Master in Pedagogia Familiare INPEF.
Non si tratta esclusivamente di un percorso formativo; la notizia, infatti, è che il lavoro scientifico intorno alla Pedagogia Familiare, nata in maniera pionieristica molti anni fa grazie alla intuizione italiana di Vincenza Palmieri, continua ad articolarsi e ad evolversi sempre di più, a seguito di stimoli da parte di tutti coloro i quali in questi anni hanno lavorato nell’ambito della Pedagogia Familiare.

I Pedagogisti Familiari ANPEF, dunque, che hanno messo in pratica e standardizzato i primi modelli operativi e criticamente hanno portato novità anche in ambito progettuale e contenutistico ma grazie anche alle sollecitazioni interne da parte degli studenti che, nel corso degli anni, hanno frequentato il master e hanno presentato interessanti istanze in tal senso.

L’ultimo Congresso Internazionale tenutosi a Montecitorio – con la partecipazione di rappresentanti ONU, testimonial dei Diritti Umani, esponenti del Governo, missionari africani, accademici internazionali – ha, poi, aperto nuovi, originali filoni di ricerca scientifica. Pertanto gli studi, ampliandosi, hanno dato modo ulteriormente di rendere il programma sempre più aderente alla ricerca scientifica e, contemporaneamente, in costante contatto con i bisogni del territorio e della società tutta.

A questo non possiamo non aggiungere anche l’evoluzione legislativa e giurisprudenziale al riguardo, grazie alla Legge 4/2013, che ha organizzato le nuove libere professioni ma ha anche fissato una serie di paletti a garanzia degli utenti del servizio e degli stessi professionisti.

Tale cambiamento legislativo – assieme all’istituzione dei Registri Nazionali, alla formazione continua, all’attestazione di qualità e a tutti i servizi previsti o prodotti dagli stessi professionisti – rende questa scienza sempre più attuale.

Inoltre – possiamo dire con una punta di orgoglio – a differenza di altre scienze che rimangono statiche a tal punto da rappresentare l’archeologia dei modelli interpretativi e di intervento sui bisogni della persona e della società, la Pedagogia Familiare si connota come una Scienza in crescita, che tiene conto dell’evoluzione sociale, dell’organizzazione economica, dei cambiamenti economici e geografici che stanno investendo la nostra società.

E, soprattutto, tiene conto delle nuove fragilità delle famiglie che sono portatrici di quei bisogni su cui il Pedagogista Familiare va ad intervenire. Non dimentichiamo le famiglie “oncologiche”, le famiglie che hanno subito degli allontanamenti, le famiglie adottive, le famiglie multirazziali, multiproblematiche che sono a loro volta il cuore della ricerca.
Per questa ragione, il prodotto culturale in uscita va ad assumere una cornice su cui siamo sempre pronti a continuare a regalare riflessione ma anche buone pratiche.
Lo scopo trasversale rimane, infatti, sempre lo stesso: la difesa dei Diritti Umani e dei Diritti dei Bambini attraverso le buone pratiche della Pedagogia Familiare.

Vi aspettiamo davvero numerosi!

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Comunicato Stampa congiunto Palmieri Miraglia – 21 Maggio 2015

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

 PALMIERI – MIRAGLIA

“Un modello nuovo di famiglia allargata rappresenta

l’alternativa ad un destino da reclusi”

 

Risale a pochi giorni fa una notizia che non si può non raccontare, la storia di un destino familiare che cambia il proprio corso e di una famiglia, allargata e affiatata, che nasce prospettando un modello alternativo, nuovo.

La vicenda è quella di una ragazza madre di 16 anni, cresciuta in una Casa Famiglia, che, all’interno della stessa struttura, ha conosciuto colui che 5 mesi fa è  diventato il padre di suo figlio, un ragazzo anch’esso minorenne.

Il 20 maggio u.s. si è, dunque, celebrata presso il Tribunale per i Minorenni di Genova l’udienza in merito alla collocazione della ragazza e, conseguentemente, del bambino, alla presenza dell’Avv. Francesco Miraglia, in qualità di difensore della famiglia ed in sostituzione dell’Avv. Francesco Morcavallo, della Prof.ssa Vincenza Palmieri e del Rappresentante Diplomatico dello Stato dell’Ecuador a Genova .

Il Tribunale per i Minorenni, dopo aver ascoltato le parti e apprezzato il progetto del Gruppo di Lavoro dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, così come del contributo fornito da parte dello stato dell’Ecuador, ha confermato il collocamento dei due genitori minorenni e del bambino di 5 mesi presso i nonni paterni (i genitori del ragazzo), rimandando a dicembre la prossima rivalutazione del progetto che li riguarda.

Una disposizione  che ha tenuto conto sia dalla disponibilità dei nonni di occuparsi del bambino, che dalla ferma volontà dei giovanissimi genitori di mettersi in gioco e comprendere le loro nuove responsabilità, affinché il loro bambino possa vivere e crescere nell’affetto familiare.

“Sono molto soddisfatto dell’esito di questa vicenda complessa e difficile – ha sottolineato l’Avvocato Francesco Miraglia – in quanto ritengo che, quando la situazione lo renda possibile, sia fondamentale non allontanare il minorenne dal proprio nucleo familiare, al fine di non sottoporlo ad ulteriori situazioni di stress e di disagio e permettergli di crescere in modo sereno insieme alle altre figure familiari che possono comunque sostenerlo e dargli affetto.

E’ fuor di dubbio che proprio in queste dinamiche familiari così complesse, competenza, giustizia politica e professionalità diventino lo strumento per la tutela dei diritti dei bambini e di tutte le persone senza voce. Le battaglie civili dovevano produrre risultati ed il risultato oggi è che altri due genitori minorenni, ed il loro figlioletto di 5 mesi, a rischio di essere separati, sono invece rimasti insieme nella propria famiglia”.

“Abbiamo spezzato il castigo della povertà – commenta la Prof.ssa Vincenza Palmieri – e quello che poteva essere un destino tramandato di madre in figlio, un destino da recluso ancor prima di nascere. Personalmente mi sono occupata di creare, attraverso questo Progetto Integrato, le condizioni affinché i ragazzi potessero vivere nella famiglia dei genitori paterni. Abbiamo, così, reso possibile un destino diverso, dando valore alla figura dei nonni e dei genitori.

Quando ci sono risorse familiari valide, la costruzione di una famiglia allargata si prospetta come la migliore delle alternative, a confronto della soluzione in Casa Famiglia. Ed ecco: dove prima una famiglia non c’era, ora c’è. Con genitori responsabili, nonni responsabili.

Questa è la definizione di AIUTO. Questa è la logica che ogni perito, avvocato, consulente, psicologo forense o pedagogista familiare deve attivare, in un sinergico lavoro di squadra nel momento in cui si misura con l’applicazione della Legge. Non c’e’ altro modo per produrre risultati. Il nostro lavoro e’ sempre una battaglia civile!”

A distanza di pochi giorni dal ritorno in famiglia dei due bambini, dunque, l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, con il gruppo di lavoro composto dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri, dall’Avv. Francesco Miraglia, dall’Avv. Francesco Morcavallo e dal dott. Carlos Lara, informano l’opinione pubblica di tale ultimo importantissimo risultato raggiunto dall’INPEF assieme allo Stato dell’Ecuador, a dimostrazione che un progetto integrato tra istituzioni, famiglie e professionisti sbarri la strada ad abusi e violazioni e realizzi quel diritto fondamentale a crescere e vivere nella propria famiglia.

Comunicato Stampa Questa è la squadra che salverà i bambini Ottobre 2014

COMUNICATO STAMPA OTTOBRE 2014

“Questa è la squadra che salverà i bambini”

Presentato il progetto integrato per la tutela dei Minori dell’Ecuador in Italia
previsto dall’accordo siglato tra Ambasciata dell’Ecuador e Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare

Con queste parole – e in presenza delle massime Autorità Ecuadoriane in Italia – è stato presentato in data odierna, da Sua eccellenza l’Ambasciatore Dr. Juan Holguin, il progetto integrato “Tutela dei Minori dell’Ecuador”, previsto dall’accordo recentemente siglato a Roma tra Ambasciata dell’Ecuador e Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare (INPEF).

L’ambasciatore ha sottolineato come in Italia oltre 30.000 bambini siano affidati a strutture alternative alla famiglia o a case famiglia. Di questi, circa la metà sono bambini stranieri.
Ma, al di là del numero preciso di difficile reperimento, visto che in Italia non è ancora possibile avere statistiche attendibili ed un monitoraggio delle condizioni dei bambini allontanati dalla famiglia per iniziativa dell’Autorità Amministrativa o Giudiziale, ciò che è importante individuare è la modalità con cui tali allontanamenti vengono posti in atto, spesso in deroga o in spregio delle stesse Convenzioni Internazionali sui Diritti Umani e dei Bambini.
Provvedimenti contro natura, contro il cuore, contro il più comune e sensato vedere e sentire.

Sono stati, dunque, presentati il Programma e la Strategia di fondo che i membri dell’Equipe di lavoro – il Presidente dell’INPEF Prof.ssa Vincenza Palmieri e gli Avvocati Francesco Miraglia e Francesco Morcavallo – adotteranno nell’ambito dell’accordo sottoscritto: tutela legale, intervento psicopedagogico in ambito familiare e consulenza peritale.

Per la sensibilità e l’impegno che l’Ambasciata e il Governo Ecuadoriano profondono nella tutela dei Minori allontanati dalle Famiglie, ci si augura che Essi rappresentino un modello ed un esempio per tutti quei Paesi – anche la stessa Italia – che condividono tali problematiche, nella speranza che si accendano sempre di più i riflettori dell’attenzione internazionale sui Bisogni e sui Diritti Umanitari.