Gala 2017 in difesa dei Diritti Umani e dei Diritti dei Bambini e a sostegno del Programma Vivere Senza Psicofarmaci

Gala 2017

in difesa dei Diritti Umani e dei Diritti dei Bambini

e a sostegno del Programma Vivere Senza Psicofarmaci

 

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2 dicembre 2017 – ore 19.00

Sheraton Roma Hotel & Conference Center

Viale del Pattinaggio, 100 – Roma

Cari amici,

in molti ci state scrivendo chiedendoci notizie a proposito del tradizionale Gala di Natale INPEF. Finalmente ci avviciniamo all’edizione di quest’anno!

Il 2 dicembre, infatti – presso la prestigiosa location dello Sheraton Roma Hotel di Viale del Pattinaggio – avrà luogo l’evento cult per tutti noi impegnati nella difesa dei Diritti Umani ed i Diritti dei Bambini: un appuntamento che possa sostenere il Programma Vivere Senza Psicofarmaci, che contrasta concretamente la filiera diagnostica nel mondo.

Ogni anno migliaia di persone chiedono aiuto. Noi abbiamo attraversato l’Italia aiutando famiglie, bambini che sono tornati all’interno di un percorso scolastico normale, uomini e donne che hanno iniziato o concluso il percorso di Vivere Senza Psicofarmaci e che hanno ritrovato la propria dignità, i propri valori, la credibilità nei confronti della propria famiglia e dei propri amici.

È stato un anno importante, questo che si avvia a conclusione. Un anno in cui le Istituzioni hanno condiviso un punto di vista sano e hanno accettato e presentato insieme a noi Interrogazioni e Interpellanze Parlamentari, dando respiro al Popolo dei Diritti Umani.

Per questa ragione, ci meritiamo una festa e anche qualcosa di più: il riconoscimento di valori come la gratitudine, la condivisione, la soddisfazione e la fierezza.

Racconteremo le vittorie del 2017 – che sono state tante e che hanno fatto Giurisprudenza – e presenteremo gli obiettivi che vogliamo raggiungere nel 2018, assieme ai piani concreti affinché questi siano ottenibili.

Il Gala vedrà, dunque, ospiti speciali: musica, ballo, performances artistiche straordinarie ma soprattutto il racconto di quanti “ce l’hanno fatta”. Persone e storie incredibili: una straordinaria emozione per tutti.

Ed ancora il prestigioso Premio Nazionale in Pedagogia Familiare per quanti hanno vinto, con perseveranza e determinazione, grandi battaglie per sé o per altri; per quanti rappresentano un inno alla Speranza.

Sarà bello esserci tutti, ritrovarci, riconoscerci o anche semplicemente conoscerci.

Tutte le informazioni per prenotarsi e versare la propria quota ENTRO il 20 NOVEMBRE telefonando ai numeri Inpef 065811057 – 065803948 oppure al 3299833356 o al 3299833862.

Il costo della cena Sheraton è di 50 euro, per consentire una partecipazione sostenibile per tutti.
Grazie anche a quanti vorranno aiutarci come Sponsor dell’evento telefonando ai numeri di cellulare suindicati.

A presto! E… prenotiamoci subito!

Relazione Introduttiva Presidente A.N.PE.F. Vincenza Palmieri – 1^ Congresso Internazionale di Pedagogia Familiare

Giallo Rosso e Noir – Edizione 2017

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Con l’edizione 2017, “Giallo, Rosso e Noir” si riconferma l’evento culturale e formativo dell’Anno Accademico INPEF – Dipartimento di Studi Forensi

Una giornata del tutto particolare si è svolta lo scorso venerdì 16 giugno all’Hotel H10 di Roma con l’Open Day “Giallo, Rosso e Noir” organizzato come ogni anno dall’I.N.PE.F., Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, quale occasione per condividere con il pubblico l’applicabilità degli esiti degli studi e delle ricerche condotti nei settori delle Scienze Forensi e per dare voce all’esperienza formativa in corso e alle proposte dell’Istituto per il nuovo Anno Accademico.

L’edizione 2017 si è aperta in mattinata con la guida dei partecipanti ai vari Stand dimostrativi allestiti con strumenti utili alla repertazione sulla scena del crimine e alla conservazione delle tracce, oltre a materiale balistico quali armi e munizioni, e strumentazione tecnologica per l’investigazione come i Droni e la dimostrazione di programmi computerizzati per la ricostruzione in 3D della scena del crimine. La mattinata è entrata poi nel vivo con la presentazione di Workshop Tematici tenuti dalla squadra dei docenti I.N.PE.F. Ha introdotto i lavori la Dr.ssa Francesca De Rinaldis, Psicologa Forense e Criminologa, coordinando gli interventi del team Docenti del Dipartimento di Studi Forensi dell’I.N.P.E.F., composto tra gli altri, dal Prof. Martino Farneti, Esperto di Balistica Forense e Perito, che ha illustrato ai partecipanti le tecniche di approccio e analisi di un delitto attraverso un’esperienza pratica su una scena del crimine appositamente ricostruita, dal Dott. Antonio Mancini della Polizia di Stato, reparto Scientifica, che ha spiegato le caratteristiche dei Droni e del loro impiego nell’attività investigativa. Si sono poi avvicendati gli interventi delle  Criminologhe Dott.ssa Beatrice Farneti, esperta nella ricostruzione 3D della Scena del crimine, e Dott.ssa Raffaella Sorropago, esperta di Balistica Forense, che hanno coinvolto i partecipanti in dimostrazioni pratiche inerenti l’applicabilità della scienza balistica e della ricostruzione 3D alle indagini.  A seguire, un focus sull’Educazione Penitenziaria degli adulti, affrontata dal Dr. Antonio Turco, Responsabile dell’Area pedagogica presso il Carcere di Rebibbia, partendo dal progetto educativo sull’autore di reato e del reinserimento sociale, con la toccante testimonianza di un detenuto che ha raccontato la sua storia personale legata al trattamento in carcere. A fare da filo conduttore alle diverse lezioni interattive e prove pratiche del mattino, l’insieme di tutti quegli aspetti da cui originano gli innumerevoli Corsi e Master afferenti al Dipartimento di Studi Forensi dell’INPEF che sono stati presentati nel corso della Giornata.

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Una Giornata che ha voluto coniugare la Formazione con l’Arte e la Cultura: i lavori del pomeriggio sono infatti ripresi con una straordinaria Performance teatrale dedicata alla delicata tematica dei “Crimini in Famiglia” – coordinata dalla nostra Rosamaria Reale, Responsabile della Segreteria Didattica dell’I.N.PE.F., eccezionalmente nel ruolo di “attrice per un giorno” insieme alle Studentesse dei Master in Criminologia, Pedagogia Giuridica, Forense e Penitenziaria, Coordinamento genitoriale e Counseling, Bernardina Bertizzolo, Olga Fanelli, Alessia Fiorini, Antonia Pannullo e Anna Maria Valvona, guidate dalla speciale regia della Prof.ssa Stefania Papirio, Docente di teatro all’I.N.PE.F.. Con grandi doti interpretative e di improvvisazione, le protagoniste hanno saputo raccontare la duplice verità che si cela dietro a uno scenario di violenza e abuso in ambito domestico, portando in scena diverse riflessioni e punti di vista – tra cui anche quello di un bambino – lungo la sottile linea che separa il “restare e subire” e la scelta di “andare via”: una potente rappresentazione che ha destato l’attenzione e la curiosità del pubblico, suscitando forti emozioni e grandi applausi.

 

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A seguire, il Seminario “I grandi temi delle Scienze Forensi”, introdotto dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’I.N.PE.F., che ha dato il benvenuto anche ai nuovi studenti: “L’I.N.PE.F. non è solo una Scuola di Formazione, ma un Istituto che fa soprattutto Cultura, che si occupa dei problemi sociali e che partendo dal proprio impegno umanitario costruisce dei modelli formativi che possono aiutare a cambiare il proprio percorso di vita, perchè siamo noi, con la forza delle nostre scelte e il coraggio di essere quello che siamo, a determinare il nostro futuro, siamo noi i creatori del nostro destino”.

Quindi il Saluto della Senatrice Enza Blundo, Vice Presidente della Commissione Infanzia e Adolescenza, che ha voluto presenziare all’iniziativa, ribadendo come realtà come quella dell’I.N.PE.F. e delle persone che si preparano ad approfondire questi temi e a saper dare le giuste risposte e attenzioni, sono basilari perchè “l’aiuto che ci può essere in queste situazioni è un aiuto anche sociale e Istituti come questo sono un diamante all’interno di un Paese che ha perso i riferimenti valoriali, umani e culturali”.

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Numerosi gli ospiti intervenuti, personalità di spicco ed esperti del settore, che si sono avvicendati con interessanti contributi sul tema; a partire dal Dr. Luciano Garofano, Presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi, già Generale dei Carabinieri e Comandante dei RIS di Parma, che nel trattare gli interventi di soccorso e di indagine sulla scena del crimine ha evidenziato l’importanza di essere dei professionisti capaci di operare in maniera collaborativa, trasversale e multidisciplinare. Il Prof. Martino Farneti, oltre a sottolineare l’apporto scientifico della balistica forense nella ricostruzione di eventi delittuosi, ha messo in luce l’importanza dell’ascolto e della prevenzione, prevenzione che inizia proprio dai bambini e dalle problematiche in famiglia.

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Quindi, la Pedagogista Familiare Dr.ssa Daniela Scarpetta, del Dipartimento Minori della Polizia di Stato,  nel dedicare la sua relazione al tema dell’ascolto del minore autore e vittima di reato negli uffici di Polizia Giudiziaria, ha rimarcato la necessità di formare figure ben preparate in grado di condurre un ascolto protetto. Ancora, la riflessione della Dr.ssa Francesca De Rinaldis  sui profili comportamentali di autori e vittime di reato, e il contributo della Dr.ssa Paola Gnasso, Grafologa Forense, con un focus sul ruolo della grafologia forense a supporto delle indagini.

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Infine, il Dr. Antonio Mancini, come esperto nell’utilizzo del Drone, è tornato a parlare di tale strumento chiarendo la centralità delle nuove tecnologie e delle nuove metodologie nell’Investigazione Scientifica, mentre il Dr. Giuseppe Quaresima, già Maresciallo dei Carabinieri, è intervenuto su un argomento centrale – legato al Master in Criminologia – relativo all’attività investigativa e all’importanza della tutela della privacy.

A presentare l’offerta formativa del Dipartimento di Studi Forensi dell’I.N.PE.F. la Responsabile Relazioni Istituzionali Dr.ssa Stefania Petrera, Giudice Onorario e Pedagogista Familiare, che ha illustrato gli strumenti metodologici seguiti dall’Istituto – in particolare l’obiettivo di coniugare gli aspetti teorici e di ricerca con la conoscenza dei contesti – ponendo l’accento sul  ruolo delle Scienze umane in ambito giuridico.

Un susseguirsi di argomenti che hanno coinvolto e interessato i presenti, protagonisti – insieme ai docenti – di una Giornata intensa ed emozionante, accompagnata dalle performance musicali del maestro Fabrizio Sartini, cantante e musicista, che con le note della sua chitarra e della sua voce ha animato un evento culturale unico nel suo genere.

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Con l’occasione vi ricordiamo che sono aperte le Iscrizioni ai Master I.N.PE.F. dell’Area Forense. Per saperne di più, è possibile visitare il sito www.pedagogiafamiliare.it o contattare l’Istituto ai seguenti recapiti:

Tel. 06.55302868 – 06.5803948

Cell. 329.9833862

pedagogiafamiliare@gmail.com

Ufficio Stampa I.N.PE.F

Via dei Papareschi 11 / Angolo Piazza della Radio – Roma

tel. e fax 06.55302868 – tel. 06.5803948

ufficiostampa.inpef@gmail.com

www.pedagogiafamiliare.it

COMUNICATO STAMPA – INFANZIA, BECHIS (AL): “Stop abuso psicofarmaci, serve monitoraggio”

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Roma, 20 settembre – “Così come ho annunciato insieme alla Professoressa Vincenza Palmieri (Presidente INPEF) durante la conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati poco prima della pausa estiva, ho presentato un’Interrogazione al Ministro della Salute per sapere come si intenda monitorare il consumo di psicofarmaci nell’infanzia, per evitare che l’inappropriatezza della somministrazione crei nel tempo danni ancora maggiori nello sviluppo dei bambini e per sapere come si intenda porre un freno al consumo di psicofarmaci senza prescrizione da parte dei minori visto che, secondo quanto si legge nel recente report dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche IRCCS Mario Negri di Milano, sono tra i 20mila e i 30mila i minorenni a cui in Italia vengono somministrati psicofarmaci e antidepressivi e, secondo lo studio Espad 2016 Italia, realizzato dall’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, i giovani italiani sono i maggiori consumatori di psicofarmaci non prescritti, con una media del 10% contro quella europea che si attesta sul 6% e un adolescente su dieci acquista psicofarmaci senza la ricetta del proprio medico”. Lo afferma Eleonora Bechis, Deputata di Alternativa Libera e membro della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza.

“È terribile pensare – conclude Bechis – che nel nostro Paese, come ha riferito la Professoressa Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare,​ in una recente audizione presso la Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, a partire dagli 8 anni, ad esempio, venga somministrato, tra l’altro, l’antidepressivo Prozac ai bambini, un’età in cui – a detta di tanti esperti – è possibile attivare invece con successo altri tipi di intervento non farmacologico”.

Clicca qui per leggere l’Interrogazione

 

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Presentato oggi a Roma il nuovo Master in Pedagogia Familiare INPEF – l’evoluzione di un percorso scientifico costantemente ancorato ai bisogni delle famiglie e della società

Presentato oggi a Roma il nuovo Master in Pedagogia Familiare INPEF.
Non si tratta esclusivamente di un percorso formativo; la notizia, infatti, è che il lavoro scientifico intorno alla Pedagogia Familiare, nata in maniera pionieristica molti anni fa grazie alla intuizione italiana di Vincenza Palmieri, continua ad articolarsi e ad evolversi sempre di più, a seguito di stimoli da parte di tutti coloro i quali in questi anni hanno lavorato nell’ambito della Pedagogia Familiare.

I Pedagogisti Familiari ANPEF, dunque, che hanno messo in pratica e standardizzato i primi modelli operativi e criticamente hanno portato novità anche in ambito progettuale e contenutistico ma grazie anche alle sollecitazioni interne da parte degli studenti che, nel corso degli anni, hanno frequentato il master e hanno presentato interessanti istanze in tal senso.

L’ultimo Congresso Internazionale tenutosi a Montecitorio – con la partecipazione di rappresentanti ONU, testimonial dei Diritti Umani, esponenti del Governo, missionari africani, accademici internazionali – ha, poi, aperto nuovi, originali filoni di ricerca scientifica. Pertanto gli studi, ampliandosi, hanno dato modo ulteriormente di rendere il programma sempre più aderente alla ricerca scientifica e, contemporaneamente, in costante contatto con i bisogni del territorio e della società tutta.

A questo non possiamo non aggiungere anche l’evoluzione legislativa e giurisprudenziale al riguardo, grazie alla Legge 4/2013, che ha organizzato le nuove libere professioni ma ha anche fissato una serie di paletti a garanzia degli utenti del servizio e degli stessi professionisti.

Tale cambiamento legislativo – assieme all’istituzione dei Registri Nazionali, alla formazione continua, all’attestazione di qualità e a tutti i servizi previsti o prodotti dagli stessi professionisti – rende questa scienza sempre più attuale.

Inoltre – possiamo dire con una punta di orgoglio – a differenza di altre scienze che rimangono statiche a tal punto da rappresentare l’archeologia dei modelli interpretativi e di intervento sui bisogni della persona e della società, la Pedagogia Familiare si connota come una Scienza in crescita, che tiene conto dell’evoluzione sociale, dell’organizzazione economica, dei cambiamenti economici e geografici che stanno investendo la nostra società.

E, soprattutto, tiene conto delle nuove fragilità delle famiglie che sono portatrici di quei bisogni su cui il Pedagogista Familiare va ad intervenire. Non dimentichiamo le famiglie “oncologiche”, le famiglie che hanno subito degli allontanamenti, le famiglie adottive, le famiglie multirazziali, multiproblematiche che sono a loro volta il cuore della ricerca.
Per questa ragione, il prodotto culturale in uscita va ad assumere una cornice su cui siamo sempre pronti a continuare a regalare riflessione ma anche buone pratiche.
Lo scopo trasversale rimane, infatti, sempre lo stesso: la difesa dei Diritti Umani e dei Diritti dei Bambini attraverso le buone pratiche della Pedagogia Familiare.

Vi aspettiamo davvero numerosi!

Per maggiori informazioni cliccare qui

 

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Un risultato storico per impedire la medicalizzazione della Scuola. Interpellanza Parlamentare: verso la riforma della Legge 170 sui “Disturbi” dell’Apprendimento. Riscriviamo una pagina più bella della Storia della Scuola Italiana

Un risultato storico per impedire la medicalizzazione della Scuola

 

Interpellanza Parlamentare: verso la riforma

della Legge 170 sui “Disturbi” dell’Apprendimento

Riscriviamo una pagina più bella della Storia della Scuola Italiana

 

Roma, 3 agosto 2017 – Nella Conferenza Stampa congiunta della Senatrice Enza Blundo e della Prof.ssa Vincenza Palmieri tenuta oggi presso la Sede Nazionale dell’I.N.PE.F. a Roma sul tema “DSA e abuso diagnostico a Scuola – Gli interventi istituzionali verso il cambiamento annunciato”, si è discusso dell’Interpellanza urgente su questi temi presentata il 27 luglio scorso dalla Senatrice Blundo e da altri 31 colleghi del Senato al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Fedeli e al Ministro della Salute Lorenzin.

Un’Interpellanza Parlamentare non è cosa di poco conto, soprattutto se richiede la procedura abbreviata. Un’Interpellanza è una domanda per iscritto che uno o più parlamentari rivolgono al Governo per conoscere le ragioni o le intenzioni della politica governativa su questioni rilevanti e di interesse generale; viene discussa in aula, con la presenza di un rappresentante del Governo. L’interpellanza di oggi è il risultato di una serie di Tavoli Tecnici che la Prof.ssa Palmieri ha tenuto assieme alla Vicepresidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza Blundo al fine di illustrare gli aspetti scientifici e statistici di questa “tragica pandemia” che ha colpito i nostri ragazzi.

Già nel 2014,  il Presidente Palmieri aveva lanciato il Manifesto “TROPPI PER ESSERE VERO” denunciando l’abuso diagnostico con queste parole profetiche: “Non sono i bambini ad essersi ‘ammalati’, quanto la normativa di riferimento. Dal 2010, infatti, con la promulgazione della Legge n. 170, l’Istruzione è stata chiamata a delegare al Servizio Sanitario per tutto ciò che riguarda tale materia, aprendo la strada alla medicalizzazione della scuola e chiudendo la porta, di fatto, a tutti quei bambini che per qualche motivo – personale, ambientale, relazionale, educativo – manifestino un qualche tipo di difficoltà durante il processo di apprendimento”.

La Prof.ssa aveva anche indicato la soluzione già insita nell’articolo 3 della Legge 170/2010 che introduceva le “attività di recupero didattico mirato”. Già allora aveva compreso che si stavano cristallizzando delle prassi dannose in cui alcuni docenti trasmettevano spesso frettolosamente tali comunicazioni alle famiglie rimuovendo ciò che andrebbe fatto in precedenza: una “adeguata attività di recupero didattico mirato”. L’Interpellanza Parlamentare interroga infatti il Governo sulle attività di recupero didattico mirato previste dalla Legge poiché, di fatto, tale omissione  ha contribuito a lasciare ampio spazio alla medicalizzazione delle scuole.

Nel 2010 è stata scritta una delle pagine più tristi della Storia della Scuola italiana” – ha introdotto in Conferenza Stampa la Prof.ssa Palmieri, che fin da subito ha esposto in tutti i modi gli effetti devastanti del cambiamento prodotto dalla Legge 170, in seguito al quale “le difficoltà dei ragazzi o le normali richieste di aiuto, si sono spesso tradotte, invece che in una risposta di tipo didattico, nella ricerca e nella identificazione di un ‘disturbo’. Grave paradosso aggravatosi poi attraverso la Legge che ha ‘riconosciuto’ tali ‘disturbi’e li ha ‘presi in carico’ con una serie di disposizioni e linee guida più tese a garantire la sopravvivenza della Legge stessa che la sopravvivenza dei nostri ragazzi”.

Non esiste una Legge in Italia – continua Vincenza Palmieri – che riconosca, ad esempio,  il tunnel carpale o l’ipertensione o una legge che stabilisca ‘sistemi compensativi’ per gli ipotiroidei… La Legge 170 invece definisce la diagnosi, i metodi, persino  la ‘terapia’ (i sistemi compensativi e dispensativi), fatto straordinariamente unico che fa sollevare dubbi di costituzionalità sulla Legge e che ha prodotto in questi anni un aumento vertiginoso delle diagnosi  e  l’attivazione di una filiera neuropsichiatrica che non collima con la missione primaria della scuola”.

Ma se è a scuola che il bambino che non sa, deve imparare, perché la Scuola inoltra con estrema facilità i bambini al sistema sanitario per una ‘certificazione DSA’? È proprio la Scuola il posto dove il bambino che non sa deve stare! I numeri sono significativi: 190.000 bambini diagnosticati DSA, una pandemia senza precedenti, incrementi, in alcune zone, del 50% rispetto all’anno precedente. Ed insegnanti della scuola per l’Infanzia spesso preposte ad individuare gli indicatori predittivi dei disturbi, come uno spionaggio industriale, stabilito per Legge o Linee guida”.

La Senatrice Blundo, ringraziando la stampa e i presenti dell’attenzione ha così concluso: “La collaborazione con l’I.N.PE.F. e l’impegno in questa Riforma nascono dal 2014 e si sono arricchiti attraverso un connubio tra scienza e politica. I numeri e le evidenze che mi sono stati presentati dal Presidente Palmieri sono così preoccupanti e coinvolgono così tante realtà che non ho potuto, come Senatrice della Repubblica e come donna della Scuola, non abbracciare tale istanza e dare una risposta alle migliaia di cittadini che lo chiedonoL’Interpellanza presentata – prosegue la Senatrice – va in questa direzione e ci auguriamo possa presto portare a risultati concreti scongiurando l’invio al Sistema sanitario di casi non necessari, che potrebbero essere trattati diversamente in ambito didattico, educativo e pedagogico prima che medicale”.

La Prof.ssa Palmieri ha salutato i presenti sottolineando come l’Interpellanza Parlamentare, oltre ad essere un Atto forte, rappresenta il cambiamento ed uno strumento di difesa per tutti coloro che non vogliono essere ostaggio inerme di una commistione tra sistema scolastico, sistema sanitario, interessi altri, derive neuropsichiatriche e interventi autoritativi. “Quello che vogliamo da questo momento in poi è dimenticare quella brutta pagina di storia e riscriverne insieme una bella, una dove i bambini possano andare felici a scuola e, se sbagliano, possano essere aiutati da chi è lì proprio per aiutare ad imparare e sa farlo. Rafforziamo la didattica: di buoni insegnanti è ricca l’Italia”.

Così siamo riusciti a scrivere una bella pagina della Scuola Italiana. Grazie.

Qui è possibile visualizzare il Video con l’intervento del Presidente Palmieri.

Ufficio Stampa I.N.PE.F.

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“ACCANIMENTO DIAGNOSTICO E SOMMINISTRAZIONE DI PSICOFARMACI AI MINORI” – Conferenza Stampa “Minori e Psicofarmaci in Italia” – 20 luglio 2017

Conferenza Stampa indetta dall’On. Eleonora Bechis e dal Presidente I.N.PE.F. Vincenza Palmieri sul tema “Minori e Psicofarmaci in Italia”

– Camera dei Deputati –
Giovedì 20 luglio 2017

Si è svolta oggi presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati la Conferenza Stampa “Minori e Psicofarmaci in Italia” indetta dall’On. Eleonora Bechis, componente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione e membro della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, insieme alla Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, intervenuta proprio lo scorso martedì in audizione presso la Commissione Infanzia e Adolescenza, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla tutela della salute psicofisica di bambini e adolescenti.

“La Conferenza Stampa di questa mattina presso la Camera dei Deputati – ha dichiarato il Presidente Palmieri – rappresenta un passaggio fondamentale per portare all’attenzione del Governo e delle Istituzioni la questione del boom degli psicofarmaci somministrati ai Minori in Italia. Questione allarmante ma mai abbastanza nota, quella dell’abuso diagnostico e delle prescrizioni di Psicofarmaci ai Bambini e agli Adolescenti nel nostro Paese”.

“Le statistiche sono preoccupanti: un ragazzo su dieci che assume regolarmente psicofarmaci cerca di procurarsi medicinali aggiuntivi in farmacia senza alcuna prescrizione”, condivide Eleonora Bechis.

I dati presentati hanno dunque voluto richiamare l’attenzione sulla situazione, affinché si possa arrivare ad un cambiamento di rotta, ad una modifica delle tendenze e ad un iter legislativo.

“Grazie alla testimonianza della Professoressa Palmieri e sulla base di queste osservazioni – ha proseguito Eleonora Bechis – ho intenzione di avviare un tavolo tecnico di lavoro sul tema dell’abuso di psicofarmaci sui minori. L’obiettivo sarà quello di fare chiarezza sul fenomeno con audizioni presso i Ministeri competenti, per far sì che si individuino soluzioni legislative puntuali da sviluppare con il contributo di chi affronta quotidianamente il fenomeno e aiuta i ragazzi a guarire”.

“Piena sinergia – ha rimarcato il Presidente Palmieri – con l’On. Bechis, che ha promosso la Conferenza e preso in carico la problematica, dichiarando la sua piena disponibilità e l’impegno ad istituire un tavolo tecnico, a presentare un’interrogazione parlamentare e ad intraprendere insieme ogni azione concordata. Per quanto mi riguarda – ha concluso Vincenza Palmieri – continuerò ogni giorno, come sempre, a fare in modo che l’obiettivo sia raggiunto. Lo dobbiamo ai bambini e alle famiglie che in me e in noi hanno riposto la loro fiducia”.

Clicca qui per vedere il video ufficiale della Conferenza Stampa.

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https://www.youtube.com/watch?v=g4Bwu5rfL5Q&feature=youtu.be

 

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COMUNICATO STAMPA – Salute psicofisica e Minori: audizione Vincenza Palmieri in Commissione Parlamentare Infanzia e Adolescenza

COMUNICATO STAMPA

La Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente I.N.PE.F.,
in audizione presso la Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, sul tema della tutela della salute psicofisica dei minori

 

“Da anni, in Italia, vi è un eccesso e un abuso diagnostico in quantità e qualità. Anziché parlare di presa in carico psichiatrica precoce occorre parlare di azioni di presa in carico sociale e di controllo sulla vendita degli psicofarmaci senza prescrizione”

– Camera dei Deputati –
Martedì 18 luglio 2017

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Martedì 18 luglio la Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, è intervenuta in audizione presso la Commissione Parlamentare Infanzia e Adolescenza, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla tutela della salute psicofisica dei minori, tematica su cui ha inteso sviluppare un focus per approfondire le condizioni legate al disagio fisico e mentale di bambini e adolescenti.

Alla presenza delle Vice Presidenti, Sen. Enza Blundo e On. Sandra Zampa, e dei componenti della Commissione Sen. Elena Ferrara, Sen. Antonio Razzi, Sen. Donella Mattesini, On. Eleonora Bechis, On. Vanna Iori, On. Gaetano Nastri e On. Francesco Prina, il Presidente Palmieri è stata chiamata ad intervenire in qualità di profonda conoscitrice del tema, in virtù dell’esperienza più che trentennale.

Nell’illustrare la situazione, ha dunque analizzato l’attuale esplicarsi del diritto alla salute dei minori nel nostro Paese, correlando in particolare il concetto di disagio mentale all’abuso diagnostico e all’incremento delle prescrizioni e del consumo di psicofarmaci, sottolineando come vi sia oggi un eccesso di diagnosi, in termini di “quantità e qualità”.

“Il mio quesito – ha dichiarato – è: sono aumentati i ragazzi disabili, i bambini matti da legare, gli adolescenti con disturbi o sono aumentate le tipologie di diagnosi per cui sempre più popolazione minorile rientra nel range della patologia?​ Quello che voglio dire è che da una parte vengono amplificate le diagnosi, dall’altra abbiamo un incremento della somministrazione degli psicofarmaci come pure della possibilità da parte dei ragazzi di accedervi senza alcun controllo, acquistando tramite internet o altri canali, fino a passare anche attraverso le farmacie. Riporto le testimonianze e le storie dei ragazzi e delle loro famiglie che, in fase di dismissione degli psicofarmaci, riescono purtroppo a procurarsi tali psicofarmaci senza alcuna prescrizione. Lo stesso CNR di PISA ha evidenziato che sono stati circa 200mila ragazzi i italiani che, nel 2014, hanno assunto psicofarmaci e, di questi, 1 su 10, senza prescrizione medica”.

Attraverso il Programma Vivere senza Psicofarmaci da lei fondato – come psicologo clinico e giuridico e come Pedagogista Familiare – Vincenza Palmieri quotidianamente incontra, in team con altri professionisti, ragazzi che diventano dipendenti dalle sostanze che assumono. Ha, pertanto, sottolineato: “Ogni giorno 30-35.000 bambini italiani assumono antidepressivi che inducono potenzialmente al suicidio; e 1 su 4 (25% – studio Glaxo) mostra dipendenza dal farmaco. Pensate che nel 2014 (fonte Ansa) su 9924 ricoveri di adolescenti nella fascia 14-18 anni (27 al giorno!), quasi il 30% è avvenuto in psichiatria per adulti​ e, fatto allarmante su cui è necessaria la massima attenzione da parte delle Istituzioni, è che nel 2012 avevamo 70 bambini ricoverati in TSO e nel 2014 (fonte ISTAT) abbiamo avuto 101 bambini ricoverati, sempre in TSO, per «disturbi dell’età preadulta», cioè disturbi dell’adolescenza”.

“Personalmente – ha continuato la Prof.ssa Palmieri – invece di parlare di presa in carico psichiatrica precoce, credo sia importante parlare di azioni di presa in carico sociale delle questioni che attengono alla gestione sociale dell’infanzia e dell’adolescenza. Così come bisogna porre un fuoco di attenzione sulla creazione di politiche rivolte esclusivamente a queste fasce di età, al fatto ad esempio che nei quartieri ci debbano essere più spazi, che debba essere consentito giocare nei cortili, che si rimuovano i famosi cartelli che vietano di praticare qualsiasi gioco. Credo pertanto – ha concluso – che non debba essere precoce la presa in carico psichiatrica, quanto l’intervento sociale, la pedagogia familiare, il sostegno alla mamma che lavora, la possibilità che i ragazzi si aggreghino spontaneamente, una scuola veramente inclusiva e non soltanto centri ludici solitamente frequentati dai più piccoli e non dagli adolescenti. È indispensabile iniziare a parlare di politiche di quartiere e alloggiative con spazi culturali per gli adolescenti (e non solo per i bambini) e di politiche scolastiche includenti per evitare la deriva medicalizzata della scuola di oggi”.

Questo l’appello rivolto dal Presidente Palmieri ai componenti della Commissione Infanzia e Adolescenza, affinché prevedano programmi di intervento efficace non riconducibili in prima battuta a una prevenzione di tipo esclusivamente sanitario.

L’impegno è quello di continuare con le prossime azioni, già calendarizzate.

Clicca qui per ascoltare l’intervento.

 

COMUNICATO STAMPA – Continua l’incessante lavoro di contrasto all’abuso diagnostico nella Scuola

COMUNICATO STAMPA

Continua l’incessante lavoro di contrasto all’abuso diagnostico nella Scuola:
presso l’INPEF – in via permanente – il Laboratorio di Didattica e Tecniche facilitanti per l’apprendimento delle Abilità di base: Lettura, Grafia, Ortografia e Calcolo

  Intervista al Presidente, Prof.ssa Vincenza Palmieri –

A pochi giorni dalla chiusura dell’importante Tavolo Tecnico sulla Medicalizzazione della Scuola, il lavoro costante sul fronte dei Diritti dei Bambini e sul contrasto all’abuso diagnostico non si è certo arrestato.

Presso l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare si è appena svolto il “Laboratorio di Didattica e Tecniche facilitanti per l’apprendimento delle Abilità di base: Lettura, Grafia, Ortografia e Calcolo”.

Ne parliamo con il Presidente, la Prof.ssa Vincenza Palmieri.

– Prof.ssa Palmieri, da anni Lei denuncia questa ascesa impressionante nelle diagnosi a scuola. Come si inserisce il lavoro di questi laboratori nel contesto delle attività fondamentali per arginare tale fenomeno?

“Innanzitutto va chiarito un punto: è fondamentale che non si ricorra in via prioritaria ai neuropsichiatri infantili o agli psichiatri su questioni relative alla didattica, agli stili di apprendimento e alla metodologia di studio, in quanto questi sono settori di competenza pedagogica nell’area della Didattica Efficace e non necessariamente biologica o patologica. Gli esiti del Tavolo Tecnico recentemente istituito accolgono la mia posizione scientifica e disegnano la strada verso la proposta di revisione della L. 170/2010 ma è altrettanto fondamentale che, contemporaneamente, si parli della formazione dei docenti e degli educatori.

Ecco perché noi da anni abbiamo istituito queste giornate di laboratorio permanente: 6 a luglio, 3 ad ottobre e così ogni mese, con giorni dedicati anche e soprattutto ai bambini e agli studenti.

Se si pensa che la scuola sia il luogo dove si deve imparare, la dedizione non basta: bisogna apprendere la tecnica e il metodo.

Se si pensa che, quando qualcuno non ce la fa, la colpa sia degli studenti, che noi docenti non abbiamo alcuna responsabilità e che possiamo delegare alla sanità qualsiasi problema didattico, allora è finito lo scopo per cui la scuola esiste”.

– Come si strutturano questi laboratori?

“Consistono in 9 ore al giorno di attività pratiche, per imparare a leggere, scrivere, far di conto, con le migliori strategie possibili.

Questo impegno con i docenti e gli educatori è determinante. Perché dobbiamo:

  1. denunciare – e lo stiamo facendo da anni –
  2. ottenere interventi, passaggi parlamentari e legislativi – in progress in queste ore –
  3. essere in prima linea sempre e su tutti i fronti.

Dobbiamo inoltre:

  1. informare – e anche su questo punto stiamo permeando la società con un’accurata e coraggiosa informazione –
  2. dobbiamo, poi, soprattutto, agire attraverso una formazione seria e, con la Didattica Efficace, rappresentare una soluzione concreta.

Le centinaia di migliaia di bambini e di famiglie non possono aspettare una riforma che pure arriverà. Non si possono accontentare della sola denuncia, né di operazioni di facciata che tanto riportano alla memoria la scuola di Barbiana in cui Don Milani ricordava quanto sia <<più semplice lavorare per i poveri che con i poveri>>.”

– Ha sollevato Lei la questione nazionale. Ma sono così tanti gli alunni con diagnosi?

“Quello che è inquietante non è solo l’analisi quantitativa, ma anche la qualitativa.

Guardiamo il dato di Como, ad esempio, ma soprattutto la “spiegazione” che di tale dato viene fornita: l’incremento delle diagnosi del 50% nel giro di un anno viene “giustificata” attraverso la “difficoltà del passaggio dalla scuola primaria alla secondaria, dove spesso c’è minore flessibilità didattica e meno disponibilità da parte dei docenti”. Dunque, il “disturbo” sarebbe causato dai docenti meno disponibili e dalla didattica meno flessibile?

Ecco perché è importante ribadire quanto scritto nel nostro Manifesto “Troppi per essere vero” (2015); ed ecco perché stiamo preparando una versione ulteriore, aggiornata alla situazione attuale, con i dati relativi al 2017.

Inoltre, proprio attraverso il nostro Dipartimento di Didattica Efficace e le migliaia di ragazzi incontrati, eseguiamo passo dopo passo, giorno dopo giorno tutti gli step di un percorso di riforma sociale che se non è intenso, tenace, continuo, solidale e se non è scientifico, efficiente, steso su un letto di credibilità, non può rendere possibile il cambiamento.

Noi crediamo in questo cambiamento.

  • L’appuntamento, allora, è per l’ultima settimana di ottobre, per giornate intense e produttive: sull’apprendimento, l’abuso diagnostico, la medicalizzazione a scuola e tanti, tanti e ancora tanti laboratori, per dare strumenti immediatamente fruibili, conoscenza, informazione corretta e condivisione.In fondo, sulla strada della Riforma, dobbiamo giungere preparati”.